Tutti siamo a conoscenza dell’importanza che ricopre il costante aggiornamento dei nostri dispositivi, specialmente se provvisti di ROM settimanale in continua evoluzione. Alle volte tuttavia, fra una release e l’altra, può verificarsi qualche incertezza prestazionale o di funzionalità app (anche facenti parte della suite Xiaomi).
Oggi quindi cercheremo di affrontare tali problematiche, proponendo 6 potenziali soluzioni:
1. Suite Xiaomi sempre aggiornata
Il Play Store è la fonte più immediata dalla quale attingere aggiornamenti per le proprie app, ma non sempre la diffusione di nuove versioni inizia da esso. Spesso in ordine di successione abbiamo: APKMirror (la fonte più aggiornata, ma la meno certa sulla provenienza dei pacchetti), Mi Store (aggiornata con minor frequenza rispetto ad APKMirror, ma sicura per via dell’ufficialità Xiaomi), Play Store.
Per ovvie ragioni opteremo per il Mi Store, accessibile da questo link.
Da qui potremo accedere al download di pacchetti aggiornati per: Browser MIUI, Mi Fit, Mi Remote e Peel Mi Remote.
2. Meno ottimizzazione, maggiore durata
MIUI mette a disposizione un algoritmo proprietario (notoriamente aggressivo) per livellare il consumo di RAM, principalmente su dispositivi con scarsa disponibilità della stessa. Questo richiede tuttavia una certa ripetitività di esecuzione che occupa (seppur in piccola parte) risorse di sistema, riducendo di conseguenza la durata della batteria o la fluidità di sistema.
Vediamo come disattivarlo…
Per prima cosa dirigetevi sulle informazioni del dispositivo in impostazioni, e tappate più volte sulla voce “Versione MIUI” fino a quando un messaggio non vi avvertirà dell’abilitazione della modalità sviluppatore.
Fatto ciò dirigetevi su “Opzioni aggiuntive/Opzioni sviluppatore” e modificate l’opzione “Ottimizzazione della memoria” da “Medio” a “Disattivato”.
3. Definizioni Pulitore
Xiaomi offre nella sua app “Sicurezza” un sistema per la pulizia dei file temporanei, facente uso di definizioni che migliorano l’individuazione di possibili file inutili. Durante l’anno in corso è passato in sordina l’abbandono delle definizioni di “Clean Master”.
Presumiamo per via della poca fiducia dell’utenza nei confronti del produttore (ricordiamo che Clean Master è una nota app di pulizia, peraltro abbastanza conosciuta sul Play Store). E’ buona norma dunque non dimenticarsi di impostare le definizioni del Pulitore su “Tencent”.
4. Definizioni Antivirus
Nonostante Google abbia provvisto il suo Store di un sistema di rilevamento malware, questo, come qualsiasi software presente sul mercato, è ben lungi dall’essere infallibile. E’ dunque consigliabile tenere a mente di configurare il sistema di scansione MIUI, scegliendo il miglior distributore di firme fra i 3 elencati (AVL, Tencent o Avg).
Consigliamo “AVL” per una rilevazione più accurata.
5. Telecomando Xiaomi…con qualche sprint in più
Xiaomi è nota per aver venduto diversi modelli di smartphone con sensore infrarossi, integrando conseguenzialmente un’app proprietaria per l’utilizzo degli stessi come telecomando universale. Nell’ultimo anno tale app é stata potenziata con un plugin che ne esalta le funzionalità, in particolar modo in ambito TV: “Peel Mi Remote”.
Tale plugin aggiunge un layout rinnovato, specifico ed esteso, per i dispositivi da gestire (oltre ad una Guida TV localizzata per i servizi accessibili da Satellite o da Digitale Terrestre). Il suo funzionamento é quantomeno basilare, basterà infatti eseguire la sua installazione ed infine aggiungere un nuovo telecomando dall’app “Mi Remote”.
6. Framework Google Beta
L’ultima ma non meno importante miglioria che é possibile apportare al sistema ci arriva dal Play Store, sul quale é possibile registrarsi (a fondo pagina di ogni app) per ottenere versioni Beta dei servizi Google di base.
Non è inusuale infatti che queste possano implementare aggiustamenti non ancora disponibili sulle ultime versioni pubbliche (stabili), che possano incrementare la fluidità o la durata della batteria.
Io non sono d’accordo su quanto affermato nel punto 2. Quest’ Ottimizzazione è stata creata da Xiaomi e resa aggressiva proprio per migliorare il dispositivo, non peggiorarlo, altrimenti non avrebbero implementato questi algoritmi. È vero che consuma batteria, ma se vedete quanta batteria e quanta autonomia hanno i device Xiaomi al giorno d’oggi, il consumo dovrebbe essere del tutto trascurabile. Con un po’ di milliampere all’ora in più, sfruttando risorse in piccolissime porzioni, quest’ Ottimizzazione riesce a portare grandi benefici a device più vecchi proprio perché livella il consumo della poca RAM a disposizione e arresta senza alcuna pietà le app in background troppo ghiotte di risorse. IO DUNQUE CONSIGLIO: 1) DI TENERE ATTIVA QUESTA OPZIONE; 2) DI CONSULTARE PIÙ SITI E NON AFFIDARSI AD UNO SOLO SCRITTO DA CHI PROBABILMENTE HA COMPETENZE DISCRETE SU TALI ARGOMENTI
E chi dice che le definizioni di Tencent siano migliori di quelle di Clean Master e che quelle di AVL siano meglio di Avast?
E se si vuole avere un’esperienza più stabile sul proprio device è inutile andare a mettere le beta che possono causare tanti errori, come malfunzionamenti dell’app (non del dispositivo, solo dell’app) e addirittura il BATTERY DRAIN. Che consigli buoni che vengono forniti qui! Complimenti!
@NICOLAS
Salve. Vado subito al punto:
1) Se non vado errato nell’articolo è presente la nota fra parentesi “(seppur in piccola parte)”, che scrissi proprio per rendere l’idea di quante risorse potesse consumare questa opzione. Ad ogni modo c’è una così vasta combinazioni di software/utilizzi al mondo, che alle volte anche una banale funzionalità considerata poco esosa di risorse può in realtà consumarne più del dovuto (anche a causa di bug). Dunque perchè non tentare, dopotutto all’epoca la consuetudine era testare i numerosi firmware rilasciati settimanalmente.
2) Riguardo le versioni beta dei Play Services ad oggi, dopo 3 anni di utilizzo delle stesse, posso dire di aver avuto meno problemi con queste ultime rispetto le versioni stabili. Ma anche qui ripeto è una tutto relegato alla combinazione esposta nel punto precedente.
3) Per finire, in riferimento alle definizioni di Tencent: all’epoca della stesura di tale articolo ebbi modo di confrontare le varie definizioni disponibili con dei falsi positivi, e risultò maggiormente suscettibile Avast. In più ti ricordo che Clean Master (ed il team Cheetah Mobile) è stato più volte soggetto a critiche anche feroci nel mondo Android.
Come vedi caro Nicolas alle volte certe cose bisogna anche provarle (e quindi prima di tutto parlarne e divulgarle) prima di sentenziare. Con questo ovviamente non voglio dire che tu non l’abbia fatto, ma che magari dai per scontato che il tuo risultato sia il medesimo per tutti.
Io ho un grave problema con redmi note 8 pro l’audio si sente malissimo e se accendo il vivavoce gracchia