L’epidemia del coronavirus che si sta facendo strada in tutta la Cina (e anche nel resto del mondo) ha confermato ancora una volta che le aziende che basano gran parte della propria forza lavoro sugli uomini e sulle donne sono soggette a eventi che impattano sulla produzione. Alla fine della presentazione dello Xiaomi Mi 10, il CEO Lei Jun ha affermato che la prima fase di costruzione della fabbrica sperimentale completamente automatizzata di smartphone a Yizhuang è completa e “il grado di automazione è molto elevato”.
Lei Jun ha anche affermato che Xiaomi sta già costruendo la prossima generazione di fabbriche automatizzate senza necessità di alcun essere umano. Il presidente Lei Jun ha dichiarato: “Abbiamo persino creato un dipartimento della piattaforma IoT due anni fa per affrontare in modo specifico l’interconnettività dell’IoT. Di recente, tutti sanno anche che la nostra fabbrica sperimentale è pronta per l’apertura. Tuttavia, la situazione epidemica sta rallentando le cose, ma il nostro progetto sperimentale è altamente automatico. La prima fase di Yizhuang è completa, stiamo costruendo la fabbrica di nuova generazione completamente automatizzata.”
Secondo i rapporti, la fabbrica utilizzerà tecnologie come linee di produzione automatizzate e rete 5G per aumentare notevolmente l’efficienza produttiva. Produrrà automaticamente 60 smartphone al minuto, un dato che è superiore di oltre il 60% rispetto alle fabbriche tradizionali.
Tuttavia, una dichiarazione ufficiale di Xiaomi afferma che l’impianto di Yizhuang è un impianto di prova. Ciò significa che non è ancora pronto per la produzione di massa di smartphone.
Se da un punto puramente tecnologico una fabbrica completamente automatizzata (indipendentemente che sia di Xiaomi o di un’altra azienda) è una cosa molto interessante da vedere, è innegabile che si tratta di un nuovo tassello nella cultura capitalista del XXI secolo che, per amore della crescita e del profitto, potrebbe far perdere il posto di lavoro e milioni di persone in giro per il mondo.