Al di là di Samsung, Huawei ed Apple che progettano in casa i SoC che integrano nei loro smartphone, tutti gli altri non hanno altra scelta che affidarsi a Qualcomm e Mediatek. Il primo è considerato il principale chipmaker mentre il secondo è un po’ bistrattato e visto come un produttore di chip qualitativamente inferiori. A rinvigorire però l’immagine di Mediatek ci stanno pensando sia la stretta collaborazione con Xiaomi che la rivoluzione rappresentata dal 5G.
A questo proposito, vi segnaliamo che alcuni recenti report indicano che le spedizioni di SoC per smartphone 5G di MediaTek dovrebbero superare gli 80 milioni quest’anno. Ciò probabilmente promuoverà la quota di MediaTek del mercato globale dei SoC per smartphone 5G ad almeno il 40%.
Per i suoi chip 5G, MediaTek ha la serie Dimensity. Ad oggi, l’azienda ha lanciato le serie Dimensity 1000, 800 e 820. L’obiettivo però è quello di portare la rivoluzione del 5G anche nella fascia bassa, e non è un caso che la maggior parte degli 80 milioni di SoC previsti per Mediatek sarà rappresentata da modelli di fascia bassa (il cui arrivo sul mercato è previsto nel terzo trimestre di quest’anno).
Per quanto riguarda Xiaomi ancora non abbiamo alcun annuncio su smartphone 5G basati sui SoC Mediatek ma sappiamo che la collaborazione fra le due aziende è molto stretta. Il prossimo smartphone di Xiaomi ad arrivare sul mercato, ovvero il Redmi 9, sarà per l’appunto dotato di un chip Mediatek (anche se solo col supporto 3G/4G).
Paradossalmente l’immagine di Mediatek è stata rovinata non tanto per le prestazioni inferiori dei suoi chip (soprattutto nei modelli di ultima generazione il livello è salito molto) ma per il pochissimo supporto per il modding Android. Non è un caso che il Redmi Note 8 Pro sia, allo stesso tempo, lo smartphone più popolare a cavallo tra il 2019 e il 2020 e lo smartphone più odiato sul fronte del modding.
il problema non è solo la mancanza del modding ma l’inferiore efficienza energetica rispetto allo snapdragon