Nonostante gli smartphone rappresentano ancora il principale business, Xiaomi sa benissimo che non può adagiarsi sugli allori ma deve continuare a investire in nuove tecnologie per cercare di anticipare gli altri nelle prossime innovazioni. A questo proposito, vi segnaliamo che Xiaomi ha recentemente investito 50 milioni di Yuan (circa 7 milioni di dollari) nel chipmaker BYD. Xiaomi ha acquisito una quota dello 0,49% nella società, una mossa vista dagli analisti come propizia per espandere la propria attività nella produzione di componenti per l’automotive.
Per chi non lo sapesse, BYD è un gruppo cinese specializzato in molteplici settori che comprende automotive, semiconduttori, pannelli solari e altro ancora. Xiaomi non è la sola ad aver investito recentemente nell’azienda, visto che ha raccolto un totale di 800 milioni di Yuan (circa 112 milioni di dollari) da un nuovo giro di investimenti provenienti da Xiaomi, SK Group e persino Lenovo.
Secondo alcuni analisti, l’investimento di Xiaomi segna un passo avanti nei piani dell’azienda di far crescere il suo mercato hardware o, in termini più semplici, componenti elettronici pensati per il settore automotive.
Come se non bastasse, attraverso questo investimento Xiaomi sarà in grado di accedere ai dati raccolti dalle auto prodotte da BYD, aiutandolo a creare una piattaforma integrata software-hardware e far ulteriormente crescere il proprio business AIoT.
BYD Semiconductor non è molto popolare in Europa ma i suoi chip hanno il più alto tasso di adozione da parte delle automobili in Cina. Nel settore, l’azienda ha avuto una quota di mercato considerevole del 18% nel 2019. Inoltre, sta pianificando di avventurarsi ulteriormente nel settore dei veicoli industriali. Pertanto, l’investimento da parte di Xiaomi va a beneficio di entrambe le parti, con il capitale acquisito da uno e i dati dall’altro.