Subito dopo la presentazione del POCO M3, l’azienda ha comunicato a tutti i suoi fan che la divisione POCO Global d’ora in poi sarà autonoma ed indipendente da Xiaomi. All’inizio del 2020, la divisione cinese di POCO aveva annunciato la stessa cosa. Ma cosa vuol dire quest’indipendenza per i futuri smartphone dell’azienda?
Fino a ora gli smartphone POCO sono stati dei veri e propri copia e incolla di altri modelli presente nel catalogo Redmi o Mi (per stessa ammissione dell’azienda), con la sola modifica del nome e la presenza del POCO Launcher. Che l’indipendenza voglia dire che i nuovi smartphone dell’azienda avranno una loro anima e non saranno basati al 100% su altri modelli già sul mercato? Purtroppo questo ancora non lo sappiamo.
POCO ha annunciato durante il keynote che questo traguardo è stato raggiunto grazie all’enorme supporto ricevuto dalla community e dai fan sin dai tempi di Pocophone F1. L’azienda ha elencato tre traguardi principali raggiunti dal 2018:
- Il marchio è entrato in più di 35 mercati globali in tre anni
- Pocophone F1 ha raggiunto oltre 2,2 milioni di spedizioni
- POCO ha venduto oltre 6 milioni di smartphone in tutto il mondo
Secondo l’azienda, F1 e F2 Pro hanno permesso all’azienda di posizionarsi nel segmento di punta. Con il rilascio dell’X3 NFC, il marchio ha dimostrato di disporre di risorse sufficienti per rimanere solido nel segmento di fascia media. Ora, con il rilascio dell’M3, il marchio si posiziona come una delle aziende che ha fra le mani un rapporto qualità prezzo migliore nei suoi smartphone.
Per ora, l’azienda promette di far evolvere il suo marchio con tre principali promesse di produzione:
- Tecnologia che conta
- Design basati sul feedback degli utenti
- Prodotti che rappresenteranno sempre l’evoluzione tecnologica
Ci auguriamo che l’azienda onori queste promesse con smartphone competitivi e mantenga la sua filosofia di mettere al primo posto il rapporto qualità prezzo. Il POCO M3 è una prova di ciò che l’azienda può ottenere.