Nel settembre del 2021, Xiaomi annunciò ufficialmente che avrebbe offerto 3 anni di aggiornamenti software legati ad Android per tutti i nuovi smartphone top di gamma. Tale decisione era arrivata in parte grazie ai miglioramenti voluti da Google al codice sorgente di Android e al Project Mainline che suddivide le varie parti rendendo più semplici gli aggiornamenti e in parte in risposta a Samsung che aveva fatto lo stesso annuncio l’anno precedente (e Xiaomi non voleva essere da meno).
Si trattò di una mossa intelligente, poiché l’azienda sta cercando di farsi un nome anche nel mercato di punta dopo essersi concentrata principalmente su dispositivi entry-level e di fascia media in passato. “Con il miglioramento continuo apportato all’hardware degli smartphone, il ciclo di vita di uno smartphone si sta gradualmente allungando, il che significa che gli utenti non sono tenuti a sostituire i propri smartphone con la stessa frequenza. Per questo motivo, sempre più consumatori attribuiscono grande importanza alla ricezione degli ultimi aggiornamenti del sistema operativo, insieme alle ultime funzionalità“, ha affermato Albert Shan, Head of Product & Technology, Xiaomi International.
In una corsa che favorisce senza dubbio i consumatori finali però, Samsung ha fatto un nuovo passo in avanti annunciando, durante il lancio della serie di smartphone Galaxy S22 e di tablet Galaxy Tab S8, l’impegno di aggiornare tutti i dispositivi di fascia alta lanciati dal 2021 in avanti (per cui anche quelli dell’anno scorso) per 4 generazioni del sistema operativo Android.
Il suo obiettivo è sicuramente quello di mettersi un buona luce sul fronte Android e di cercare di arrivare alle stesse politiche sugli aggiornamenti che ha Apple. Per il momento Xiaomi non si è espressa e molto probabilmente rimarrà fedele per il futuro immediato alla sua promessa di 3 anni di aggiornamenti Android e 4 anni di aggiornamenti di sicurezza, lasciando Samsung in vantaggio.
Alcuni anni fa, la maggior parte delle persone avrebbe riso anche solo per aver suggerito che qualsiasi produttore Android avrebbe fornito aggiornamenti più lunghi di quelli rilasciati da Google ma sembra che finalmente ci siamo.
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