L’Alta Corte del Karnataka ha sospeso il sequestro della scorsa settimana da parte dell’ED di beni a Xiaomi India per un valore di 688 milioni di euro. Con suo grande dispiacere, Xiaomi ha accettato la situazione contestando però l’accusa.
L’ED (Enforcement Directorate) ha accusato la società di aver violato la legge indiana sui pagamenti all’estero. Secondo il dipartimento, Xiaomi India ha inviato 5.551 crore di INR alle sue società madri nel tentativo di evitare le tasse nel paese. Di conseguenza, l’ED ha sequestrato beni per un valore di INR 5.551 crore di Xiaomi Technology India Private Limited.
Il dipartimento afferma che la società stava inviando illegalmente fondi a tre entità straniere sotto forma di pagamenti di royalty. Inoltre, uno dei beneficiari di questi fondi si è rivelato essere un’entità del gruppo Xiaomi. Tuttavia, Xiaomi ha negato queste accuse nella sua dichiarazione. La società ha chiarito che i pagamenti delle royalty e le dichiarazioni alle banche sono tutti veritieri e conformi alle regole.
Xiaomi India ha anche presentato ricorso contro la decisione di ED presso l’Alta Corte del Karnataka. Ora, un rapporto di Reuters fa più luce sulla vicenda. Il rapporto indica che il 5 maggio l’Alta Corte dello stato del Karnataka meridionale ha sospeso il sequestro di fondi dal conto della società da parte di ED. La prossima udienza è prevista per il 12 maggio, secondo il sito web del tribunale del Karnataka.
In risposta all’azione di ED, Xiaomi ha affermato che non stava facendo nulla di illegale. Inoltre, insiste sul fatto che i pagamenti delle royalty e gli estratti conto in questione siano autentici. Nonostante abbia ottenuto un po’ di sollievo dall’Alta Corte, vale la pena notare che Xiaomi dovrà condividere i dettagli sui pagamenti delle royalty e sui trasferimenti di fondi con ED e le autorità indiane. Giovedì, un giudice ha sospeso la decisione dell’ED dopo aver ascoltato gli avvocati della società.
Questa informazione proviene da due fonti anonime che non erano autorizzate a condividere questi dettagli con i media. Nello specifico, Xiaomi è stata nel mirino di ED da dicembre 2021 dopo aver fatto irruzione nell’ufficio dell’azienda. È interessante notare che ED ha fatto irruzione anche negli uffici di Oppo e Huawei. Tuttavia, il dipartimento ha avviato un’indagine sull’operazione di Xiaomi India dopo aver scoperto irregolarità nei suoi archivi.
Anche l’ex direttore di Xiaomi India Manu Kumar Jain è stato indagato per aver violato le leggi indiane sul trasferimento di fondi all’estero.