Pur essendo l’azienda che guadagna maggiormente dalla vendita dei suoi smartphone, Apple sta affrontando un momento di crisi con le richieste dei nuovi iPhone XS, XS Max e XR che non rispettano le aspettative. Questo problema ha causato una reazione a catena che ha costretto Apple ha ridurre la produzione ed ha fatto in modo che in borsa il titolo perdesse molto, tanto da tornare dietro a Microsoft per valore di capitalizzazione. Ma non è che Apple ha tirato troppo la corda dei prezzi e dovrebbe guardare un po’ a quanto sta facendo Xiaomi?
Di anno in anno infatti, il costo medio per acquistare un iPhone è aumentato. Ciò permette ad Apple di salvaguardare gli introiti nonostante le vendite annuali sono inferiori rispetto al passato. Tuttavia, si tratta di una situazione insostenibile sul lungo periodo e del tutto opposta a quanto programmato da Xiaomi.
Il colosso cinese ha posto un tetto massimo del 5% ai suoi guadagni da ogni vendita, per cui sta riuscendo a mantenere i prezzi relativamente bassi in tutti i mercati in cui si sta espandendo. E, pur trattandosi di una società quotata in borsa proprio come Apple, il CEO è riuscito a convincere il consiglio di amministrazione della bontà del progetto a lungo termine.
A peggiorare ancora di più le cose per Apple ci pensa la parte software del suo business: seppur l’App Store continua a macinare introiti su introiti, presto il colosso di Cupertino potrebbe essere costretto a fornire accesso alle app anche attraverso store di terze parti. Questo per evitare che vi sia un effettivo monopolio.
Di contro, Xiaomi fa leva non tanto sullo store (che comunque in Cina è molto sano in termini di entrate) ma quanto sulla pubblicità, assicurandosi un piccolo ricavo ma costante nel tempo per ogni utente.
Insomma, due stili completamente diversi di agire sul mercato che fino a qualche mese fa non potevano nemmeno essere messi vicini ma che, adesso, i due possono e dovrebbero essere mischiati per il meglio delle due aziende.