I mercati internazionali stanno diventando sempre più importanti per Xiaomi. In un’intervista con Sina Tech, l’amministratore delegato del neonato spin-off Redmi, Lu Weibing, non ha fatto nulla per nascondere questo fatto e ha esposto in modo esplicito i piani dell’azienda per il dominio globale.
In India, come sottolineato da Weibing, Xiaomi e Redmi hanno guidato il mercato degli smartphone negli ultimi sette trimestri. A quanto pare ora hanno un vantaggio del 10% sul secondo posto Samsung, ma attraverso ulteriori investimenti, Xiaomi vuole portare le cose a un livello completamente nuovo raggiungendo una quota di mercato del 50%.
L’azienda cinese e il suo sub-marchio rappresentano attualmente il 29% delle spedizioni indiane, quindi l’obiettivo è sicuramente ottimista. Non è impossibile, però. Dopotutto, sette dei dieci migliori smartphone più venduti in India sono stati recentemente realizzati da Xiaomi. Inoltre, solo qualche giorno fa è stato annunciato che oltre 10 milioni di unità Redmi Note 7 erano state spedite in soli quattro mesi.
Al di fuori dell’Asia, Xiaomi e Redmi sperano anche di continuare la loro espansione quest’anno. In Europa, la società è distante da Samsung, Apple e Huawei ma, attraverso ulteriori investimenti, Redmi spera di colmare gradualmente il divario. Inoltre, nella speranza di aumentare le spedizioni a livello globale, il 2019 vedrà il lancio di Redmi in America Latina accanto ai mercati dell’Africa orientale, dell’Africa centrale e dell’Africa occidentale.
La società intende continuare a focalizzarsi sull’e-commerce e sul rapporto qualità-prezzo, il che significa che non ci sarà alcuna spinta per ampi margini di profitto. A tal proposito, rimarrà valida la politica del tetto massimo del 5% di profitti su ogni vendita.
Insomma, i piani ci sono e sono anche belli ambiziosi. I problemi che sta affrontando Huawei in questo momento con gli USA relativamente al mercato degli smartphone potrebbero dare una mano d’aiuto a Xiaomi (oltre che alla concorrenza di Samsung ed Apple) ma la crescita dovrà essere generata soprattutto da investimenti e scelte sagge nel mercato.