Inizialmente tutti avevano criticato Apple per la sua controversa iniziativa di non includere il caricabatterie nella confezione dei suoi iPhone. A poco a poco le critiche si sono placate, tanto che anche altre aziende hanno iniziato con questa pratica (Samsung a livello globale, Xiaomi a livello cinese lasciando comunque la scelta al consumatore). Tuttavia, proprio per la questione della riduzione dei rifiuti elettronici pavoneggiata da Apple, è emerso che tra le proposte della EU non c’è solo l’introduzione di un connettore USB Type-C unificato ma anche il desiderio di “separare la vendita di caricabatterie dalla vendita di elettronica“.
Questo, secondo i funzionari, “migliorerà la comodità del consumatore e ridurrà l’impatto ambientale associato alla produzione e allo smaltimento dei caricabatterie, supportando così le transizioni ambientali e digitali”. L’obiettivo dell’intera impresa è lo stesso: i consumatori possono utilizzare un caricabatterie per tutti i loro dispositivi elettronici portatili e ciò ridurrà anche gli sprechi.
In effetti, la EU vuole che i produttori di elettronica elimino del tutto il caricabatterie nel kit e lo vendano separatamente. Inoltre, vuole “armonizzare la tecnologia di ricarica rapida”, vietando la limitazione della velocità irragionevole e offrendo la stessa potenza di ricarica quando si utilizza qualsiasi dispositivo compatibile. In altre parole, vuole che tutti utilizzino lo stesso standard.
L’iniziativa di riduzione è molto controversa e ha molti oppositori. Causerà polemiche e desiderio di implementare un unico standard per la ricarica rapida. Molte aziende cinesi utilizzano diversi standard di ricarica rapida per competere tra loro sebbene, in effetti, molti di essi siano analoghi alla ricarica rapida USB-C Power Delivery.
Oggi la ricarica rapida è uno strumento di marketing che spesso è una caratteristica di uno dei dispositivi (Xiaomi in questo senso è l’azienda più impegnata). I produttori quasi certamente non saranno contenti del fatto che non avranno l’opportunità di competere in questo settore e dovranno in qualche modo accordarsi su un unico standard.
C’è da dire che una tale proposta non sarebbe difficile da aggirare: nessuno potrebbe vietare di vendere lo smartphone in abbinato a un bundle contenente un caricabatteria. Ad ogni modo, il commissario Thierry Breton, responsabile del mercato interno, ha dichiarato: “I caricabatterie alimentano tutti i nostri dispositivi elettronici più essenziali. Con sempre più dispositivi, vengono venduti sempre più caricabatterie non intercambiabili o non necessari. Stiamo mettendo fine a questo. Con la nostra proposta, i consumatori europei potranno utilizzare un unico caricabatterie per tutta la loro elettronica portatile: un passo importante per aumentare la convenienza e ridurre gli sprechi.”