La collaborazione di Xiaomi con le sue aziende partner porta vantaggi per entrambe le parti. Ciò è valido specialmente per Huami che, da quando collabora col colosso cinese, non solo è riuscito a quotarsi nella borsa di New York ma ha fatto crescere il suo mercato di wearable in maniera impressionante. Quanto impressionante? Stando al CEO di Huami, l’azienda ha già venduto oltre 100 milioni di smartwatch nel 2019, di cui 8,3 milioni nel solo secondo trimestre di quest’anno.
Dal punto di vista finanziario, nel Q2 2019 le entrate hanno oltrepassato la soglia del miliardo di yuan (127 milioni di euro), il 36,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Stiamo parlando di numero molto elevati che pongono Huami nell’élite delle aziende che si occupano non solo di smartwatch ma anche di orologi in generale.
Seppur è probabile che la maggior parte delle vendite siano dovute alle Mi Band 3 e Mi Band 4 (Huami non ha distribuito i dati esatti delle vendite di ogni prodotto) e quindi con un profitto per vendita molto basso (il costo di una Mi Band 3 adesso è 29,99 euro, mentre per la Mi Band 4 di 34,99 euro), rimane comunque un risultato davvero impressionante.
Chiaramente l’obiettivo è quello di continuare su questo percorso di successo e la prima occasione la sta avendo proprio adesso, con l’apertura delle vendite dei nuovi AmazFit GTS, AmazFit Smart Sport Watch 3. Nel 2020 invece sarà la volta dell’AmazFit X e della Mi Band 5, i cui lavori di sviluppo sono già iniziati. Il tutto cercando anche di contenere i costi e la dipendenza da fornitori esterni grazie anche allo sviluppo del proprio SoC di seconda generazione.
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