Con il 2023 ormai entrato a pieno regime, è lecito domandarsi cosa le principali aziende di elettronica hanno pensato per i propri clienti. Eh si, perché ciò che accadrà nel 2023 in termini di sviluppo hardware e software è stato già programmato in anticipo (non ci stupiremmo se i piani di aziende come Xiaomi, Google ed Apple si estendessero addirittura a 4-5 anni).
In questo articolo abbiamo deciso di darvi le nostre previsioni su ciò che Xiaomi potrebbe lanciare sul mercato, in quali aree potrebbe rafforzare la sua presenza e in quali non la vedremo ancora. Chiaramente si tratta solo di speculazioni non basate su nulla di ufficiale o ufficioso. In altre parole, si tratta delle nostre speranze in qualità di Mi Fan.
Smartphone flessibili anche in Europa
Questa è probabilmente la richiesta che la maggior parte dei clienti Xiaomi ha fatto all’azienda l’anno scorso e siamo certi che la stessa cosa accadrà nel 2023. La categoria degli smartphone flessibili è oramai matura e la stessa Xiaomi ha avuto già l’esperienza diretta dei MIX Fold per la Cina.
Portare uno smartphone flessibile in Europa, dal punto di vista delle certificazioni e regolamentazioni, non comporta alcuna differenza rispetto a uno smartphone tradizionale.
Quello a cui Xiaomi deve stare attenta è la risposta del mercato: progettare e realizzare uno smartphone flessibile, al momento, ha un costo ben superiore rispetto a un modello tradizionale, motivo per cui non può rischiare di portarli in un mercato dove non vi sia una forte richiesta.
C’è da dire che al momento in Europa non c’è nessuno che possa concorrere con Samsung, visto che Huawei se n’è uscita del tutto e Motorola ha deciso di non portare il suo nuovo Razr.
Voci ufficiose hanno riferito che OPPO e Vivo potrebbero lanciare un paio di modelli di smartphone flessibili in Europa nel 2023, il che sarebbe il perfetto trampolino di lancio anche per Xiaomi.
Supporto a Matter per l’ecosistema AIoT
Utilizzare uno standard comune per per far interagire i vari gadget della smart home è un qualcosa che sarebbe dovuto esistere sin dal primo minuto. E invece Amazon, Google, Microsoft e la stessa Xiaomi hanno preferito coltivare il proprio orticello e, pur utilizzando protocolli standard di comunicazione, hanno ristretto l’accesso solamente agli accessori proprietari (o, nel caso di Amazon e Google, certificati).
Con l’introduzione di Matter e l’interessamento forte di colossi come Amazon e Google, ci piacerebbe vedere Xiaomi entrare nel consorzio e far si che il proprio ecosistema AIoT fosse reso interoperabile con il resto degli accessori Matter.
Purtroppo già dal primo lancio sul mercato di poche settimane fa di un nuovo Gateway per controllare la smart home abbiamo visto che il supporto a Matter non è stato incluso.
Lineup di smartphone più piccola e coesa
Xiaomi non è estranea a un portafoglio di prodotti gonfio, poiché l’azienda offre spesso dispositivi specifici per regione, telefoni ribrandizzati e telefoni con poche differenze tra loro. Tuttavia, Xiaomi ha raggiunto nuovi minimi nel 2022, lanciando oltre una dozzina di telefoni della serie Redmi Note 11, offrendo numerosi dispositivi rinominati e persino offrendo modelli originali e rimarchiati nello stesso mercato (vedi Poco X4 Pro/Redmi Note 11 Pro 5G).
Potrebbero esserci ragioni valide per alcune di queste decisioni (ad esempio, alcuni sottomarchi sono più riconoscibili in mercati specifici), ma questo portafoglio di smartphone così eccessivo e ridondante dovrebbe essere tagliato nel 2023. Dopotutto, un portafoglio più piccolo significa che l’azienda può concentrarsi più adeguatamente sugli aggiornamenti software.