Il successo che sta ottenendo Xiaomi in questo periodo sta attirando molte attenzioni. Redazioni di tutto il mondo fanno la fila per poter ottenere interviste esclusive con i principali fautori di questo successo: Lei Jun ed Hugo Barra. Di recente il CEO dell’azienda ha rilasciato un’intervista alla redazione americana di WIRED in cui esalta la propria strategia e consiglia alle altre aziende di copiare il proprio modello per avere successo:
I believe Xiaomi will provide the impetus to raise the quality bar of all China-made products, and will eventually help to lead to a perception that China is no longer about cheap manufacturing and copycats. Over the years, Xiaomi’s mission has evolved into changing the world’s view of Chinese products.
Lo scopo dell’intervista di Lei Jun non è tanto quello di pubblicizzare la propria azienda ma quanto convincere i lettori che Xiaomi non è tanto un’azienda produttrice di smartphone ma quanto un’azienda che ha l’obiettivo di migliorare le vite delle persone:
Think of Xiaomi as a company that is bringing innovation to everyone. We put an emphasis on high-quality products that help to create a connected lifestyle for everyone as we move into a new era of technological innovation.
L’intervista poi tocca un punto molto delicato che è nell’immaginario collettivo delle persone: le aziende cinesi copiano le aziende occidentali per avere successo. A tal proposito, il signor Jun ha riportato l’esempio di WeChat che, nonostante sia partita come un’app di messggistica, adesso è diventata un vero e proprio aggregatore di giochi e servizi vari:
There is a lot of innovation in China that I would think even the west hasn’t caught up with. Look at WeChat: people think of it as a messaging app, but it has grown to become a platform that incorporates gaming, payments, internet services.
Queste parole però si scontrano con dei pregiudizi che, almeno nel nostro paese, sono molto ben radicati e che sono difficili da scoraggiare.
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