Legato al nuovo accordo raggiunto con l’azienda cinese BYI per la produzione di massa dello Xiaomi Mi 9, il CEO Lei Jun ha pubblicato un nuovo post su Weibo in cui ha dichiarato che se le scorte del Mi 9 saranno inferiori a 1 milione entro la fine del primo mese di vendita, si recherà in una delle fabbriche e, cacciavite in mano, comincerà ad assemblare lui stesso gli smartphone.
Potrebbe sembrare uno scherzo, ma il product manager di Xiaomi, Wang Teng Thomas, ha affermato che Lei Jun intendeva sul serio ogni parola. Thomas ha anche condiviso una foto di Lei Jun che maneggiava un cacciavite all’interno dello stabilimento di assemblaggio dell’azienda.
C’è da dire però che la foto di Lei che è stata condivisa non è stata catturata dalla linea di assemblaggio del Mi 9, ma è stata una foto ricordo di Lei Jun di quando ha dato una mano nella catena di assemblaggio del primo Mi Router lanciato nel 2013.
Ricordiamo che in Cina lo Xiaomi Mi 9 è disponibile all’acquisto solo attraverso dei flash sale, di cui il primo è terminato in appena 53 secondi. Fortunatamente per l’Italia Xiaomi non ha adottato questa soluzione, appoggiandosi su Amazon per la vendita del modello 6 + 64 GB e sulle principali catene di elettronica per la vendita della versione 6 + 128 GB.
Prima di lasciarvi, vi vogliamo ricordare che lo Xiaomi Mi 9 è al momento considerato non solo lo smartphone Android più potente di tutti ma anche quello col rapporto qualità prezzo migliore, dal momento che a soli 449 euro per la versione base mette a disposizione il SoC Qualcomm Snapdragon 855, un display AMOLED e un comparto fotografico a triplo sensore che ha molto impressionato DxOMark.