Produttori come Xiaomi sono soliti personalizzare fortemente i loro smartphone con ROM che ricordano davvero poco l’Android stock pensato da Google. Allo stesso modo, sono soliti pre-installare tantissime app proprietarie che, in un modo o nell’altro, raccolgono dati sugli utenti. Nel caso di Xiaomi, una delle app più misteriose presente nella MIUI ROM è chiamata MIUI Daemon. Ma di che tipo di app si tratta e bisognerebbe prestargli attenzione su i dati che raccoglie?
MIUI Daemon (com.miui.daemon) è un’app di sistema che viene installata su dispositivi Xiaomi su ROM MIUI Global. È praticamente un tracker che tiene traccia di determinate statistiche nel sistema al fine di migliorare l’esperienza dell’utente negli aggiornamenti successivi (e profilare gli utenti).
I dati raccolti da MIUI Daemon
Per verificare se si ha questa app, bisogna semplicemente:
- Aprire Impostazioni
- Recarsi su App
- Selezionare dal menu Mostra le app di sistema
- Cercare MIUIDaemon nell’elenco delle app per controllare
Xiaomi spia i suoi utenti? Alcuni esperti sono certi che Xiaomi arricchisca i suoi dispositivi con software di spionaggio. Se è vero o no, è difficile dirlo. I sostenitori di questo punto di vista solitamente fanno appello al fatto che l’interfaccia grafica MIUI utilizzi app sospette. Di tanto in tanto, tali app inviano dati a server situati in Cina.
Fra i dati raccolti da MIUI Daemon troviamo:
- Tempo di accensione dello schermo
- Quantità di memoria di archiviazione integrata
- Caricamento delle statistiche della memoria principale
- Statistiche della batteria e della CPU
- Stato di Bluetooth e Wi-Fi
- Numero IMEI
Le possibili soluzioni contro MIUI Daemon
Ad ogni modo, le soluzioni a questo problema, per come la vediamo noi, sono 3:
- Acquistare uno smartphone non Xiaomi ma senza poter avere la certezza che gli altri produttori non facciano lo stesso;
- Installare una Custom ROM andando però ad invalidare la garanzia legale
- Utilizzare un software semplice ma molto potente a livello di router chiamato PiHole (installabile anche su Raspberry Pi)
La terza soluzione è senza dubbio quella più elegante, visto che permette di filtrare tutte le richieste DNS che fanno i dispositivi nella rete locale non permettendo quelle che sono state segnalate nelle liste di domini sospetti. PiHole permette non solo di eliminare il tracciamento senza dover installare software su ogni singolo dispositivo ma anche di eliminare il caricamento delle pubblicità.