Xiaomi ha annunciato la nuova MIUI Pure Mode, impostazione che le permette di aumentare la sicurezza degli smartphone verificando a fondo la bontà delle applicazioni che si vanno ad installare.
La bellezza degli smartphone Android in generale è il loro essere aperti all’installazione di software ed applicazioni provenienti da diverse fonti (nonostante il Play Store sia la via principale). Questa maggiore libertà derivante da un sistema operativo open source però potrebbe esporre gli utenti al download e all’installazione di app malevoli compilate per installare malware o rubare dati.
Xiaomi afferma che poiché Android è abbastanza aperto rispetto a dire iOS, gli utenti sono vulnerabili a diventare vittime di attacchi tramite applicazioni che si comportano male. Il colosso degli smartphone aggiunge che circa il 40% delle app installate dagli utenti MIUI non riesce a superare l’audit di sicurezza dell’azienda, mentre il 10% sono potenziali rischi.
Per risolvere questo problema, Xiaomi sta lanciando la MIUI Pure Mode, che, se abilitata, impedisce agli utenti di installare app tramite fonti esterne e blocca qualsiasi tipo di installazione eseguita senza il consenso dell’utente come processo in background.
C’è da dire però che quello di Xiaomi è, proprio come fa Google da anni, un tentativo di rendere Android meno open source e meno libero (nonostante la sicurezza intrinseca dell’OS sta proprio nel suo essere open source e quindi con il codice verificabile da chiunque). Fortunatamente però, a differenza di quanto fa Apple su iOS o dei salti mortali necessari per eliminare Google dagli smartphone Android, Xiaomi consentirà ai suoi utenti di disabilitare la MIUI Pure Mode nel caso in cui desiderino installare app tramite altre fonti.
Per ora, non è noto quando questa funzionalità si farà strada nelle build stabili dell’azienda. Considerando che non è presente nella MIUI 12.5 Enhanced Edition e supponendo che non vi siano ulteriori versioni intermedie, crediamo che l’esordio possa avvenire con la MIUI 13.