Il vasto repertorio di smartphone Xiaomi può essere raggruppato sotto due grandi insiemi, di cui il primo è quello a cui appartengono tutti gli smartphone della serie “Mi“, mentre il secondo è quello a cui appartengono tutti i dispositivi della serie “Redmi“. Essenzialmente, ciò che differenzia questi due insiemi è sostanzialmente la fascia di mercato/prezzo a cui vengono proposti, in quanto la serie “Mi” si colloca nella fascia medio-alta, proponendo dispositivi con una base hardware e delle performance relativamente migliori, mentre la serie “Redmi” si colloca nella fascia medio-bassa, anche se di basso ha solo il prezzo rispetto ad altri device competitor.
Proprio per tale motivo, i device appartenenti alla serie Redmi sono quelli cui l’utente tende a prediligere maggiormente con la conseguente acquisizione di una superiore notorietà, come avevamo già visto precedentemente in un altro articolo | 7 degli smartphone più utilizzati in Cina sono prodotti da Xiaomi |. Questo ci induce a porci una domanda: ma realmente, quanto successo ha ottenuto la serie Redmi? La risposta a questo quesito è arrivata direttamente dai piani alti della società e più nello specifico dal CEO stesso, Lei Jun.
Secondo quanto riportato da Lei Jun, dalla creazione del primo dispositivo della serie Redmi avvenuta nel Luglio 2013, essa ha realizzato un quantitativo di spedizioni che superano le 100 milioni di unità e sono prossime al raggiungimento delle 110 milioni di unità. Tale valore rappresenta un dato molto significativo per questa categoria specifica di smartphone che va a dimostrare il grande apprezzamento della serie Redmi tra gli utenti. Attualmente, la serie Redmi conta 9 differenti varianti (escludendo le varianti Pro e quelle non menzionate che secondo Xiaomi equivalgono alle varianti classiche), ossia: Redmi 1, Redmi 2, Redmi 2A, Redmi 3, Redmi 3S, Redmi Note/Note Prime/Note 2/Note 3, che in media corrispondono a circa 12 milioni di unità vendute per singolo modello.
Dagli inizi della serie Redmi, Xiaomi non ha mai badato al profitto (che è veramente minimo) quanto piuttosto alla soddisfazione generale dell’utente finale, soprattutto se si considera che alcuni dei suoi più vecchi device sono tutt’ora supportati ufficialmente con aggiornamenti continui (MIUI), cosa che molti altri produttori non fanno.