Con la presenza dell’ultimo top di gamma POCO F3, il colosso cinese è nuovamente venuta meno alle proprie parole di essere un’azienda indipendente da Xiaomi e Redmi. Infatti, esattamente come avvenuto con il POCO F2 Pro che non è altro che una versione rinominata del Redmi K30 Pro per il mercato Global, il nuovo POCO F3 non è altro che una fotocopia del Redmi K40 destinata al mercato Global.
Il perché della scelta di utilizzare smartphone già belli e fatti è abbastanza semplice da individuare: il costo dello sviluppo è infinitamente inferiore. Avendo infatti a disposizione l’hardware già assemblato e testato a dovere, viene eliminata la fetta più grossa della R&D, lasciando agli ingegneri di POCO l’unico compito di scegliere come inserire la serigrafia con il logo sulla scocca posteriore e ottimizzare il POCO Launcher.
Non è un caso che gli smartphone POCO hanno un prezzo inferiore rispetto alle controparti Redmi: l’intero costo della R&D è nelle spalle di Xiaomi, con POCO che può decurtarlo dai propri costi (se anche quelli non sono condivisi).
Ad ogni modo, probabilmente l’indipendenza di POCO Global è da ricercarsi non negli smartphone o negli aspetti tecnici ma solo negli aspetti di marketing e di posizionamento sul mercato. E anche lì c’è l’ombra di Xiaomi che aiuta il brand con il rapporto con i vari partner commerciali che si occupano della vendita degli smartphone e probabilmente anche con l’intero sistema dell’assistenza tecnica.
Voi che cosa ne pensate? Da che cosa POCO è un’azienda indipendente da Xiaomi e Redmi se praticamente essenzialmente tutti gli smartphone che lancia sul mercato sono solo delle versioni rinominate di altri modelli a brand Mi pensati per il mercato cinese?
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