Gli smartphone Xiaomi e Redmi sono da sempre fra i preferiti degli sviluppatori indipendenti, motivo per cui la sospensione degli aggiornamenti da parte dell’azienda è un problema solo parziale. Ad ogni modo, l’ultima novità in ambito modding riguarda il Redmi Note 7 (l’unico smartphone non Samsung o Apple a far parte della Top 10 dei modelli più venduti nel 2019) e un porting di Ubuntu Touch.
Ubuntu Touch è una versione di Ubuntu ottimizzata per gli smartphone ed i tablet. Il progetto fu originariamente presentato da Canonical il 2 gennaio 2013 per gli smartphone, e il 19 febbraio 2013 per i tablet. A seguito dell’abbandono da parte dell’azienda, lo sviluppo ora prosegue per mano della comunità di UBPorts.
Il porting per Redmi Note 7 è stato realizzato dallo sviluppatore indipendente erfanoabdi, il quale ha sfruttato il porting di Ubuntu Touch per lo smartphone F (x) tec Pro1 dello sviluppatore NotKit. Il merito va dato anche a Danct12, sviluppatore che in passato ha realizzato un porting del sistema operativo per Xiaomi Redmi 4X.
Nonostante si tratti di un qualcosa di molto interessante e intrigante, è bene precisare che il porting è ancora solo agli inizi (le build sono da considerare delle pre-alpha) e che a funzionare sono solo il display, il touchscreen e il sensore WiFi.
Come se non bastasse, l’installazione non è una passeggiata nemmeno per i più avvezzi al modding. Bisogna infatti dapprima eseguire il flashing della LineageOS 16.0 autocompilata di erfanoabdi per Redmi Note 7 (per cui è necessario il bootloader sbloccato e una recovery custom), seguita dal flash di system.img, dtbo.img e hallium-boot precompilati. Successivamente, è necessario mettere le mani sui rootfs UBports corretti e installarli utilizzando lo script di installazione di Halium.
Il tutto senza dimenticare che la garanzia legale del produttore viene meno.