Secondo gli ultimi dati di IDC, entro il 2020 si prevede che le vendite globali di dispositivi wearable raggiungeranno le 396 milioni di unità. Si tratta di un aumento del 14,5% rispetto alle 345,9 milioni di unità del 2019. Guardando al futuro, IDC prevede che un tasso di crescita annuale composto (CAGR) quinquennale del 12,4% farà raggiungerà 637,1 milioni di unità entro il 2024. A beneficiare maggiormente di questa crescita sarà senza dubbio Apple visto che è l’attuale leader di mercato ma anche Google e Xiaomi.
Sebbene colpiti dall’epidemia, i produttori hanno ridotto la loro scala di produzione mentre la domanda di dispositivi indossabili è rimasta stabile. Tuttavia, guardando nel dettaglio troviamo un aumento nella richiesta di auricolari TWS e cuffie Bluetooth che è stata utile a compensare il leggero calo nella domanda di smartwatch e smart band. Questa tendenza continuerà nella seconda metà del 2020.
Oltre ai dispositivi, una delle tendenze a cui vale la pena prestare attenzione è l’emergere di servizi che integrano le funzioni dei dispositivi indossabili: Apple ha lanciato Fitness+, Amazon il nuovo Halo e Fitbit ha il servizio Premium. Questi forniscono agli utenti contenuti legati alla salute e al fitness (ovvero esercizi guidati, indicazioni e consigli dietetici) integrando i dati dai dispositivi indossabili. Su questo fronte però Xiaomi non ha ancora fatto nessuna mossa.
Rimanendo in casa Xiaomi, gli auricolari TWS saranno la categoria di wearable a vedere la più alta crescita nelle vendite ma, di contro, le smartband cresceranno più lentamente nei prossimi anni con un tasso di crescita annuale composto del 2,4%. Nonostante ciò, il colosso cinese è destinato a rimanere in vantaggio rispetto alla concorrenza.
La principale forza trainante delle smartband è ancora il prezzo basso ma gli smartwatch stanno seguendo la stessa strada degli smartphone, ovvero diventare più complessi e funzionali ma allo stesso tempo più economici, fagocitando la fetta di mercato delle smartband.