Torniamo a parlare di Xiaomi CyberDog e, dopo avervi mostrato le ultime novità che gli ingegneri sono riusciti ad aggiungere grazie a un aggiornamento degli algoritmi interni, volgiamo la nostra attenzione alla sua funzionalità di computer vision. Per poter prendere decisioni in autonomia su cosa fare, lo Xiaomi CyberDog ha la necessità di “vedere” il proprio ambiente circostante mettendolo a fuoco correttamente. A questo proposito, vi segnaliamo che la tecnologia di autofocus sviluppata per il CyberDog, chiamata CyberFocus”, ha trovato la sua strada anche a bordo delle fotocamere delle serie di smartphone Xiaomi 12.
Su Weibo, il vicepresidente senior di Xiaomi, Zeng Xuezhong, ha condiviso la storia dell’integrazione della tecnologia di messa a fuoco automatica avanzata “CyberFocus” dal CyberDog a Xiaomi 12.
“Xiaomi ha esaminato la sua base di utenti e la lamentela più comune sulla qualità fotografica è che le fotocamere non sono state in grado di mettere a fuoco correttamente il soggetto nonostante ripetuti tentativi“, ha affermato Zeng. “Dagli arcobaleni ai tramonti, ai cari primogeniti delle madri che si muovono davanti all’obiettivo, queste scene sono difficili da catturare e mettere a fuoco. Pertanto, qui in Xiaomi, abbiamo pensato alla nostra tecnologia di tracciamento proprietaria usata in CyberDog e non a caso chiamata CyberFocus e abbiamo deciso di implementarla nelle fotocamere degli Xiaomi 12“.
Con questa tecnologia di messa a fuoco automatica avanzata di nuova generazione, gli algoritmi possono ora determinare con precisione i contorni del soggetto. Che si tratti di un essere umano, di un animale o di uno scenario, non ci si deve più preoccupare che il soggetto sia sfocato. Il modo in cui l’algoritmo si differenzia dalla tecnologia di messa a fuoco automatica convenzionale è nelle basi. Laddove l’autofocus convenzionale fatica a mettere a fuoco un oggetto come un gatto perché si concentra solo sugli occhi del gatto a causa della sua intelligenza artificiale limitata, la tecnologia CyberFocus sullo Xiaomi 12 riconosce non sono gli occhi e le orecchie del gatto, ma anche che l’intero soggetto è il gatto. E con il riconoscimento in background dell’IA, può riconoscere correttamente anche le diverse parti del gatto. Anche se il gatto è fuori dall’inquadratura e torna dentro, ha già memorizzato i dati del gatto e quest’ultimo tornerà automaticamente a fuoco.
Gli ingegneri fotografici di Xiaomi dietro le quinte hanno testato molte situazioni difficili come catturare qualcuno che scuoteva furiosamente la testa e tracciare la messa a fuoco di una corda per saltare che girava nell’inquadratura. Il tutto poi è stato affidato a una serie di algoritmi di machine learning che, pian piano e con molti dati su cui basarsi, sono riusciti a creare le basi per la tecnologia di autofocus avanzata.