Xiaomi ha annunciato l’obiettivo di ridurre il proprio impatto ambientale legato agli smartphone e alla plastica impiegata attuando delle modifiche alle confezioni di vendita. Inizialmente questo aspetto sarà curato solo per gli smartphone destinati ai mercati europei ma, si spera, che quanto prima venga esteso a tutti i modelli in generale.
L’attenzione all’ambiente è un fattore che le aziende hi-tech devono mettere in conto. Alcuni produttori hanno incominciato a rimuovere l’alimentatore dalle confezioni di vendita giustificando il tutto in favore dell’ambiente e della riduzione di emissioni (anche se sottointeso c’è un desiderio di aumentare i profitti derivanti dalla vendita di accessori). Altri invece si sono concentrati sulla scocca degli smartphone, utilizzando materiali riciclati. Infine, c’è anche chi si concentra sulla struttura fisica della confezione di vendita e fra di questi c’è anche Xiaomi.
Durante la presentazione della serie Xiaomi 11T, dello Xiaomi 11 Lite 5G NE e dello Xiaomi Pad 5, l’azienda ha annunciato che le confezioni di vendita dei nuovi smartphone avranno l’80% in meno di plastica il che, messo in prospettiva di vendite di milioni e milioni di pezzi, equivale a una riduzione significativa. Xiaomi non ha condiviso questo dettaglio ma, stando a quanto dichiarato da Apple che ha preso la stessa decisione, verranno risparmiati fino a 600 milioni di tonnellate di plastica.
C’è da dire che Xiaomi con l’80% intende la plastica non riciclabile (come si può leggere nella nota in basso nella seconda immagine), il che significa che fisicamente la riduzione non sarà dell’80% totale ma sarà di meno.
L’impatto che hanno le multinazionale nel campo dell’inquinamento è elevato ed è un bene che aziende come Xiaomi si impegnino a ridurre la propria impronta con gesti che, anche se nel singolo prodotto possono sembrare minimi e insignificanti, nell’insieme costituiscono una grande cosa.