Un dipendente di Xiaomi in Cina ha citato in giudizio l’azienda per non aver mantenuto la promessa di ospitare la cena con il co-fondatore dell’azienda Lei Jun. Il sito web ufficiale della Corte di Haidian a Pechino rivela il caso di una disputa contrattuale e le relazioni indicano che il caso è stato accettato dal tribunale.
Il caso è stato portato avanti dal signor Yang che crede che il contenuto divulgato da Xiaomi nel suo negozio online ufficiale sia stato promesso unilateralmente ed è legalmente vincolante, e richiede che l’azienda debba offrire rigorosamente il premio promesso.
Egli aggiunge che il rifiuto di Xiaomi di mantenere la sua promessa non solo ferisce i suoi sentimenti come un “Mi Fan”, ma costituisce anche una violazione del contratto. Inoltre, indica che dovrebbe essere risarcito per le perdite causate per un totale di 24.000 yuan (circa 3000 euro) in spese notarili e spese legali.
Il tutto è iniziato quando Xiaomi ha annunciato pubblicamente un concorso nell’agosto 2017 per le vendite di un nuovo smartphone, dove la ricompensa era una cena con il co-fondatore e CEO Lei Jun. C’erano tre opzioni e il dipendente/partecipante doveva soddisfarle tutte. Esse includevano la vendita di oltre 300 unità di Xiaomi Mi 5X, la vendita di oltre 300 unità di Redmi Note 5A o la vendita di oltre 400 unità di Mi 5X e Redmi Note 5A combinate.
Egli dichiara di aver partecipato attivamente al concorso e di aver soddisfatto i criteri vendendo 523 unità di Redmi Note 5A durante il periodo del concorso. Afferma inoltre che quando ha contattato la compagnia per il premio, Xiaomi ha esplicitamente rifiutato, anche dopo ripetuti negoziati.
Insomma, si tratta forse della causa più strana che abbia veduto coinvolta un’azienda tecnologica di così grossa portata ma, agli occhi della legge, è del tutto valida. Non sappiamo come mai Lei Jun non abbia voluto cenare con questo dipendente, causando adesso un danno d’immagine all’azienda.