Il CEO di Xiaomi, Lei Jun, ha più volte ripetuto che l’azienda vede i servizi internet e i prodotti IoT al centro del suo business futuro ancora più che i suoi smartphone. Non è un caso quindi che Xiaomi si trovi nella Top 3 dei produttori legati ai dispositivi IoT consumer. Al fine di spingere l’adozione dei propri prodotti che combinano IoT, Internet ed IA (prodotti AIoT), Xiaomi ha intenzione di creare un comitato composto da 19 membri per promuovere e innovare più velocemente il settore.
Non è un caso che l’intenzione di creare un comitato viene espressa nel momento in cui il centro di R&D legato ad IoT e IA di Wuhan è stato completato e si appresta a diventare operativo e dopo alcune settimane dall’annuncio di investimenti nel settore pari a 1,5 miliardi di dollari in 5 anni.
Il ruolo di presidente di questo comitato e responsabile delle strategie tecniche, della collaborazione con i diversi governi e università e del reclutamento di nuove persone talentasse sarà affidato a Cui Baoqiu, l’appena promosso vicepresidente di Xiaomi.
Da un memo interno emerso in rete abbiamo appreso che coloro all’interno di Xiaomi che mostreranno più talento nell’innovare il settore e che penseranno fuori dagli schermi per creare nuovi prodotti e nuovi servizi verranno ricompensati con milioni di Yuan (centinaia di migliaia di euro).
Xiaomi dunque non crede molto che la VR e la AR siano le “next big thing” dopo l’era degli smartphone (come invece sembrano credere Facebook ed Apple). Il colosso cinese sta puntando forte su un mondo in cui ogni singolo gadget sia connesso alla rete e sia in grado di comunicare e condividere le informazioni dei propri sensori. In altre parole, Xiaomi crede fortemente nei big data e nell’impatto che essi avranno nel mondo del domani.