Molto spesso nei nostri articoli lodiamo il produttore cinese Xiaomi per via della sua politica fino ad ora adottata nel campo degli smartphone e non solo. Mantenere quasi a zero i profitti al fine di crescere, dal punto di vista degli utenti, quanto più possibile è una strategia sicuramente molto vantaggiosa da alcuni punti di vista ma anche svantaggiosa da altri. La gloria ed il successo fra il pubblico sono sicuramente lati positivi ma i capitali ricavati da questo tipo di vendita da poter investire in futuro non sono spesso molti, cosa abbastanza negativa che non fa piacere agli investitori.
Tuttavia, soprattutto al punto in cui si trova adesso Xiaomi, è la strategia migliore che si possa adottare. Pur guadagnando poco su ogni unità venduta, gli utili sono consistenti per via dell’elevato numero di device venduti e se Xiaomi riuscirà a mantenere le previsioni, siamo certi che anche gli investitori brinderanno. Tali previsioni, solo per il 2015, secondo quanto dichiarato da Lei Jun (il CEO di Xiaomi) prevedono la vendita di 100 milioni di smartphone. Senza dubbio, gran parte di queste vendite sarà rappresentata dalla fascia bassa.
Guardando gli altri big del settore potrebbe non sembrare molto ma considerando che al momento i mercati in cui opera Xiaomi sono limitati (non si è ancora spinta fuori dall’Asia, ma lo farà a breve), il risultato è senza dubbio eccezionale.
Per venire incontro alla domanda prevista, Xiaomi necessiterà di aprire nuove fabbriche di produzione e nuovi centri di distribuzione, come per esempio quello di Singapore.
Ho sempre pensato che i prezzi di Xiaomi fossero bassi per il fatto di non avere dei negozi fisici, e che vendendo online si eliminassero anche i costi pubblicitari e altre varie trafile. Potrebbero quindi aumentare i costi dei prodotti Xiaomi in futuro? Ad oggi, con l’Euro e il Dollaro quasi in parità, non è che sia poi così conveniente acquistare prodotti dall’estero, come poteva invece esserlo qualche anno fa.