Attraverso le parole del Senior Vice President di Xiaomi Wang Xiang, abbiamo scoperto che il colosso cinese, dopo la tormentata IPO ad Hong Kong, dall’anno prossimo concentrerà la maggior parte dei suoi sforzi per entrare in maniere decisa nel mercato USA. Tuttavia, la cosa è più semplice a dirsi che a farsi.
Il principale rivale di Xiaomi, Huawei, aveva grandi progetti di espansione anche nel mercato statunitense. Huawei puntava a dare il via a una grande spinta in America, completa di annunci pubblicitari e grandi palcoscenici, come al CES 2018. Ma ma poco prima dello show l’operatore telefonico AT&T si ritirò dall’accordo dopo che alcune delle persone dell’amministrazione Trump manifestarono la loro opposizione alle società tecnologiche cinesi che rafforzano la loro presenza nel mercato statunitense.
Incapace di stipulare un accordo con qualsiasi operatore telefonico degli Stati Uniti e con i politici statunitensi che chiedono un divieto sui prodotti dell’azienda a causa di problemi di sicurezza nazionale, Huawei ha deciso di abbandonare del tutto il mercato USA.
Ecco, perché gli operatori telefonici negli USA sono la chiave. Nonostante le vendite libere degli smartphone siano buone, la stra-maggioranza delle persone negli USA si reca in un negozio degli operatori telefonici per l’acquisto in bundle di uno smartphone e di un piano dati.
Con tutti questi ostacoli in mente, Xiaomi sembra sicura. “Non vediamo alcun motivo per noi di entrare in quel problema politico“, ha detto Wang a Reuters, citando una forte relazione con Qualcomm, dove era un ex dirigente, e Google. Wang ha continuato a sottolineare che Xiaomi è fondamentalmente diverso da ZTE e Huawei poiché produce solo prodotti per il mercato consumer, mentre gli ultimi due creano anche infrastrutture di rete, cosa che ha fatto allarmare i politici.
A ogni modo, nonostante sia interessante la vicenda, non possiamo che osservarla da lontano e con il cuore in pace, visto che Xiaomi in Italia è già arrivato da diverse settimane.