L’espansione di Xiaomi verso nuovi mercati occidentali ha dovuto necessariamente avere un periodo di preparazione in cui l’azienda, seppur facendo un po’ disperare tutti i suoi fan, ha dovuto acquisire e registrare il maggior numero di brevetti al fine di non incappare in cause legali di grande portata (cosa molto probabile negli USA visti i precedenti). A questo proposito, vi segnaliamo che Xiaomi ha dalla sua ben 6.324 brevetti, il 53% dei quali registrati all’infuori della Cina.
Quest’informazione ci giunge grazie a un report pubblicato online che, inoltre, aggiunge che una svolta per il portfolio di Xiaomi è arrivata con lo smartphone Vivo APEX recentemente presentato e dotato di una fotocamera frontale retrattile dall’aspetto futuristico. Un brevetto simile è stato approvato da Xiaomi nel 2015, ma è emerso solo quando il Vivo APEX era di tendenza.
Xiaomi, secondo il CEO Lei Jun, ha migliorato il numero di brevetti nel corso dell’ultimo anno. Il rapporto afferma che al lancio di Mi 5X / MIUI 9, Jun aveva menzionato circa 4.806 brevetti ottenuti da Xiaomi. L’ultimo numero mostra che l’azienda ha depositato circa 1.518 nuovi brevetti da allora. Xiaomi ha anche siglato un accordo con Nokia per l’acquisizione di asset di brevetti chiave nel luglio 2017, mettendo le mani su molti brevetti legati al mondo della tecnologia mobile.
Non dimentichiamo poi che l’azienda ha inoltre stretto una partnership con Microsoft, dalla quale nasceranno nuovi prodotti legati al cloud e all’intelligenza artificiale. Questi sforzi sono stati necessari per cambiare l’immagine della società a livello internazionale e per avere un portafoglio di brevetti abbastanza forte.
Solo a titolo comparativo, nonostante i 6.324 brevetti detenuti dal colosso cinese sembrano molti, ricordiamo che IBM ha ottenuto 9.043 brevetti nel solo 2017, con Samsung al secondo posto con circa 5.800 e Canon con 3.285. Insomma, Xiaomi è sulla buona strada ma è ancora molto lontana dal primeggiare dal punto di vista delle proprietà intellettuali.