Seppur lo Xiaomi Mi 11 sia equipaggiato con lo stesso sensore fotografico da 108 MP presente sul Mi 10, la qualità fotografica e videografica è nettamente superiore. Questo perchè, oltre al sensore in se, Xiaomi Mi 11 sfrutta il SoC Qualcomm Snapdragon 888 e il suo rinnovato chip per l’intelligenza artificiale da 26 TOPS (rispetto ai 15 dello SD865) in combinata con una serie di algoritmi sviluppati di BlinkAI.
Come potete vedere dal video demo qui di seguito, l’utilizzo combinato della fotocamera, del chip di elaborazione delle immagini, del chip responsabile per l’intelligenza artificiale e il modello di deep learning di BlinkAI restituisce un risultato che è letteralmente “come il giorno con la notte“:
Le Night Mode di tanti altri smartphone utilizzano la fusione delle immagini, che può essere lenta poiché il sensore deve acquisire diversi fotogrammi. L’algoritmo di BlinkAI utilizza una rete neurale per imitare il funzionamento dell’occhio umano e necessita di un solo fotogramma. Ciò gli consente di migliorare i dettagli e la vivacità dell’immagine in pochi millisecondi.
Qui di seguito vi mostriamo un’altra demo che mostra come funziona la modalità notturna di BlinkAI su Xiaomi Mi 11. Tenete presente che il telefono dispone di un sensore principale da 108 MP (Samsung ISOCELL HM3 Bright da 1/1,33”, f/1,85, lenti 7P, OIS, AF e pixel da 0,8 micron): si tratta di molti dati da elaborare, anche se viene utilizzato il pixel-binning, ma lo Snapdragon 888 sembra gestirlo bene.
Ricordiamo che lo Xiaomi Mi 11 per ora noi italiani (ed europei) lo possiamo vedere solo da lontano, in quanto l’annuncio di qualche giorno fa ha riguardato solamente il mercato cinese. Probabilmente dovremo aspettare fino al mese di febbraio, per una presentazione combinata del Mi 11 e del Mi 11 Pro in versione Global.