Completiamo il nostro tour di confronti fra Xiaomi e Meizu proponendovi quello relative alle smartband. Infatti, Meizu è entrata ufficialmente nel settore con la presentazione di una band in diretta concorrenza (sia per il prezzo che per le funzionalità) con la Xiaomi Mi Band 2. Il suo nome è semplicemente Meizu Band ed è stata immessa sul mercato (da ieri) ad un prezzo di 149 yuan (circa 29 euro).
Esattamente come la Xiaomi Mi Band 2, nel nuovo device di Meizu è presente un display OLED grazie al quale visualizzare la maggior parte dei dati accumulati dai sensori interni (giroscopio, accelerometro e sensore di battito cardiaco).
Una differenza molto importante con la Xiaomi Mi Band 2 e che siamo certi penalizzerà la Meizu Band è il design. Non avendo infatti la possibilità di sostituire i cinturini, gli utenti non hanno la possibilità di personalizzare il look del fitness tracker. Invece con la Xiaomi Mi band 2 è possibile tirar fuori la capsula centrale (la smartband in se) e sostituire il cinturini con le centinaia di modelli differenti presenti sul mercato (non tutti originali).
L’autonomia dichiarata per la Meizu Band è di 15 giorni con il sensore di battito cardiaco disattivato a 7 giorni con lo stesso sensore attivato. In pratica, si tratta di un’autonomia simile a quella della Xiaomi Mi Band 2 (Xiaomi pubblicizza 20 giorni di autonomia ma è difficile farli).
Ultimo aspetto di cui vi vogliamo parlare è la visibilità al sole, con la Xiaomi Mi Band 2 che soffre un po’ da questo punto di vista per via di una luminanza non troppo elevata del suo display OLED. Anche in questo caso dobbiamo affidarci alle parole di Meizu per dirvi che la Meizu Band non dovrebbe avere questo tipo di problemi.
Considerando che la Xiaomi Mi Band 2, non solo ha un software già altamente verificato e sviluppato per il mercato occidentale ma anche una base stabile sugli store online, crediamo che per il momento il nostro ago della bilancia pende verso la smartband di Xiaomi.