Lo Xiaomi POCOPHONE F1 è stato presentato ufficialmente, dapprima solo per il mercato indiano ma, dopo alcuni giorni, anche per l’Europa e per tutto il resto del mondo (65 mercati in totale). Si tratta del primo lancio internazionale che Xiaomi (anche se si tratta di una sussidiaria) ha fatto relativamente a un suo smartphone.
Sappiamo bene che il pregio principale dello Xiaomi POCOPHONE F1 è il prezzo di vendita estremamente basso in relazione all’hardware di cui è dotato. Questo ci ha fatto riflettere un po’ sul successo che potrà avere sul mercato.
Forse non tutti realizzano che per poter avere delle ottime vendite sui vari mercati del mondo non è necessario solo avere degli smartphone con prezzi bassi ma anche una presenza già affermata, oltre a una campagna di marketing molto robusta.
Al momento Xiaomi si è mantenuta molto chiusa in Italia sul fronte del marketing, affidandosi solamente ai propri canali e alla Mi Community. Ma lo scopo di Xiaomi non dovrebbe essere quello di convincere i Mi Fans ma quello di convincere coloro che non sanno chi è Xiaomi e non si fidano ancora degli smartphone realizzati da produttori cinesi.
Huawei è un esempio perfetto della strategia vincente da avere per poter incrementare le vendite degli smartphone: pubblicità martellanti in TV, su internet e sui giornali, collaborazioni esclusive con gli operatori telefonici e pazienza.
É anche vero che per poter mantenere bassi i costi di uno smartphone è necessario tagliare da qualche parte e, considerando la qualità delle componenti interne dello Xiaomi POCOPHONE F1, molto probabilmente è il reato marketing quello più colpito.
Voi che cosa ne pensate? Al di là dell’attirare coloro che sono appassionati di tecnologia mobile e i Mi Fans, lo Xiaomi POCOPHONE F1 riuscirà ad attirare l’attenzione di coloro che entrano in un negozio di elettronica e ricercano là il loro smartphone da acquistare?