Da quando Huawei è stata interdetta dall’utilizzare tecnologia proveniente dagli USA, la sua quota di mercato a livello internazionale si è contratta parecchio. Ad approfittarne maggiormente è stata Xiaomi, sostituendosi a Huawei come terzo produttore mondiale di smartphone (e accaparrandosi la collaborazione di Leica). Ma è chiaro che la posizione guadagnata dall’azienda non è stabile, motivo per cui non può adagiarsi sugli allori.
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo su come Nothing sia stata in grado di dare una nuova scintilla al mercato degli smartphone ormai trito e ritrito da alcuni anni a questa parte. Allo stesso modo, abbiamo sottolineato come Xiaomi abbia smesso di introdurre innovazioni estetiche nei suoi prodotti, focalizzandosi invece sull’aumentare i guadagni da ogni vendita.
Sul lungo periodo questa decisione può rappresentare un ostacolo non da poco al mantenimento della terza posizione, con gli “altri” produttori pronti come non mai ad azzannare la sua quota di mercato a livello internazionale.
Anche il nuovo focus sulla fascia alta nel tentativo di acquisire quota di mercato a discapito di Apple e Samsung e di incrementare il guadagno da ogni singola vendita (vendere meno ma con maggiore profitto rispetto al vendere più unità a assicurarsi una base di utenza più ampia). Questo potrebbe tra l’altro intaccare il così detto “settore dei servizi digitali” in cui Xiaomi ha sempre proclamato di appartenere.
Le scelte giuste di Xiaomi per assicurarsi un terreno più stabile sotto ai piedi
Dobbiamo tuttavia notare la lungimiranza di Xiaomi nell’agire contro le proprie azioni passate per preservare il suo mercato degli smartphone. Stiamo parlando dell’accordo raggiunto con Orange e Siemens sull’utilizzo dei suoi brevetti: questo suo utilizzo in precedenza era stato messo in dubbio come “abuso di proprietà intellettuale” con una possibile causa legale. La stessa cosa è avvenuta con vivo che però, avendo deciso non sottostare alle volontà di Nokia e delle sue accuse di utilizzo illecito dei brevetti, ha deciso di uscire del tutto dal mercato europeo.
Un altro modo in cui Xiaomi sta cercando di diversificare la propria presenza è quello delle auto elettriche. L’azienda sta investendo moltissimo per riuscire a portare sul mercato la sua prima auto elettrica, realizzata con chip e piattaforme proprietarie, già l’anno prossimo nel 2024.