Secondo quanto riferito da una nuova indiscrezione, Xiaomi, OPPO e Vivo sono in trattative con aziende di assemblaggio in India per la produzione di smartphone a livello locale e la loro vendita nei mercati globali. Secondo un rapporto di Bloomberg, questa decisione arriva dopo aver considerato gli incentivi in denaro che ottengono i produttori di telefoni locali.
I tre brand in questione sono Xiaomi, Oppo e Vivo, alcuni dei maggiori produttori cinesi di smartphone. Secondo il rapporto, queste società sono in discussione con due dei noti produttori indiani. Xiaomi sta seguendo Dixon Technologies, mentre OPPO e Vivo sono in trattative con Lava. Se il piano avrà successo, ci aspettiamo di vedere gli smartphone di Xiaomi, Oppo e Vivo (e dei loro sub brand come Redmi e realme) etichettati con il tag “Assembled in India”.
Produrre in India abbatte i costi di produzione
Secondo quanto riferito, questi marchi vogliono sfruttare gli incentivi in denaro disponibili per i produttori di smartphone locali come Lava e Dixon. Con i vantaggi dell’incentivo, l’azienda potrebbe essere in grado di offrire prodotti convenienti in India. I prezzi dei telefoni avranno senza dubbio prezzi differenti per gli altri mercati, anche perché la tassazione in ogni mercato è differente.
Xiaomi ha già le mani in pasta in India sia per la distribuzione che per la produzione di smartphone. Questo sarebbe il naturale passo in avanti.
Si dice che entrambe le aziende Lava e Dixon mirino a rafforzare la competitività dell’India e a rendere il paese un hub per la produzione di elettronica (la nuova Cina). Se tutto andrà come previsto, questo processo potrebbe iniziare già quest’anno.
Fintanto che lo standard di qualità venga rispettato, all’utente finale non cambierà nulla nel passaggio fra “made in China” e “made in India”. Certo, sarebbe bello vedere un bel “made in Italy” ma sappiamo che, nel campo dell’elettronica di consumo, non siamo nelle prime posizioni in termini di produzione e assemblaggio.