Lo smartphone è un bene essenziale? In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, sottolineare le capacità di comunicazione a distanza offerte da uno smartphone, così come la possibilità di partecipare a delle lezioni scolastiche da remoto, potrebbero far pendere l’ago verso il SI ma non tutti sono d’accordo. In India a spingere per far riconoscere gli smartphone come beni essenziali ci sono diversi produttori di smartphone, fra cui anche Xiaomi e Realme.
Gli enti industriali Association of Information Technology (MAIT) e India Cellular & Electronics Association (ICEA), che includono smartphone e altri produttori di elettronica, hanno redatto lettere al governo chiedendo di rimuovere le restrizioni sul trasporto di componenti sia per le attività interne che per le esportazioni.
Il MAIT, nella sua lettera, ha proposto al governo di elencare le società di e-commerce in servizi essenziali in modo da poter eseguire consegne di beni essenziali in un “quadro logistico controllato”. D’altra parte, la lettera scritta da ICEA solleva preoccupazioni per una cattiva comunicazione tra il ministero degli interni e le autorità statali / distrettuali, che ha portato all’arresto del movimento delle merci elettroniche poiché le autorità locali sono troppo esagerate.
Ricordiamo che l’India, proprio come l’Italia, si trova in una fase di lockdown dove i movimenti delle persone sono stati limitati allo stretto necessario con il chiaro scopo di evitare che il coronavirus si diffonda nel Paese, dove troverebbe delle condizioni igieniche decisamente diverse rispetto all’Occidente.
Manu Kumar Jain, amministratore delegato di Xiaomi India, ha affermato che gli smartphone sono diventati dei beni essenziali dopo cibo e generi alimentari. Ha anche aggiunto che gli smartphone possono aiutare ad aumentare il distanziamento sociale ma a causa dell’indisponibilità, le vendite sono diminuite molto questo mese. Di questi, il 30% -40% degli acquisti viene effettuato da clienti che acquistano uno smartphone per la prima volta e sono coloro che ne hanno un disperato bisogno al momento.
Quindi, Xiaomi sta chiedendo al governo di non bloccare i loro affari in modo che possano aiutare le persone bisognose. Madhav Sheth, CEO di Realme India, ha anche affermato che gli smartphone sono un “gateway per altri servizi”, il che potrebbe essere prezioso in questi tempi difficili.
Oltre a chiedere al governo di consentire loro di vendere i propri dispositivi, il CEO di Realme fa un passo avanti e addirittura esorta a lasciare che il marchio apra i suoi centri di assistenza fisici.
Al i là del mercato indiano che ci riguarda solo da lontano, secondo voi gli smartphone sono dei beni essenziali?