La strategia apparentemente poco sensata di Xiaomi di limitare il suo profitto sulle vendite di ogni prodotto a meno del 5% sta dando i suoi frutti, con l’azienda che è ormai stabilmente nella Top 5 della classifica dei produttori di smartphone nei principali mercati europei e asiatici. Grazie inoltre alla grande scommessa nel settore AIoT, il futuro dell’azienda sembra essere molto roseo.
I risultati ottenuti fino a ora da Xiaomi sono stati talmente buoni che si è posizionata anche nella Top 5 dei principali brand di elettronica della Cina nel 2020, stando alla classifica appena pubblicata da Brandz.
In cima alla lista troviamo Huawei con un punteggio di “potenza del marchio” di 1938 punti (dato principalmente dalla sua presenza nel mondo delle telecomunicazioni e in misura minore dalla vendita dei suoi smartphone). A seguire trova spazio Lenovo, il colosso dell’elettronica che sta dietro a marchi famosi come Motorola e IBM (di cui detiene una piccola parte).
Il gruppo Alibaba è terzo nella lista. La società fondata da Jack Ma possiede una manciata di filiali come Lazada, UCWeb e Alibaba Pictures. Appena al di fuori del podio c’è ByteDance, la società nota per il suo servizio di social network, TikTok. Ed al quinto posto, come detto, c’è Xiaomi con 1.098 punti (in aumento del +3% rispetto all’anno scorso).
Per Xiaomi si tratta di un ottimo riconoscimento, soprattutto se consideriamo che il 2020 è solo il decimo anniversario dalla sua fondazione. Non a caso, è l’azienda che ha ottenuto la più rapida crescita degli ultimi decenni.
Con una seconda metà di 2020 che si preannuncia piena zeppa di novità, prima di lasciarvi vi vogliamo ricordare che Xiaomi ha presentato di recente per il mercato europeo (che ora, insieme a quello indiano, rappresenta il 50% dei ricavi totali) tre nuovi smartphone, la tanto attesa Mi Smart Band 5 e il dongle multimediale Mi TV Stick.