Nonostante Xiaomi faccia degli wearable uno dei suoi punti di forza in termini di vendite, stranamente il Q1 2021 a rappresentato un trimestre veramente difficile per l’azienda. Stando infatti ai dati di IDC, il colosso cinese è l’unico ad aver ridotto sia il numero di vendite che il market share rispetto al Q1 2020 fra le prime 5 principali aziende.
Come potete vedere, dai 2,6 milioni di vendite che Xiaomi è riuscita a ottenere in Europa nel corso del Q1 2020 si è passati a 2,5 milioni (calo del 2,4%) mentre il market share è passato dal 15,7% all’11,5%. Il calo delle vendite non è molto ma se lo si rapporta al fatto che tutte le altre concorrenti hanno aumentato il loro volume di affari, ecco allora che il dato assume una maggiore negatività.
Un risultato del tutto opposto a quello di Xiaomi lo ha ottenuto Huami che, nel corso di appena un anno, è passato dal vendere 500 mila unità di wearable a venderne 1,1 milioni, un aumento del 105,3%. Allo stesso modo, il market share è passato dal 3,1% al 4,8%.
Anche Huawei, nonostante tutti i problemi che sta passando a causa del man degli USA e dell’impossibilità di accedere alle tecnologie statunitensi, ha avuto un trimestre in crescita del 9% con 1,4 milioni di unità.
Non sappiamo a cosa sia dovuta questa decrescita di Xiaomi ma è lecito attendersi una “correzione di rotta” nel corso dei trimestri successivi, magari con l’abbassamento dei prezzi di alcuni auricolari TWS o magari con un marketing un po’ più aggressivo.