Android 11 rimane la versione più diffusa, 3 anni dopo il suo rilascio

Da Lorenzo Spada

Dati recenti di Android Studio rivelano che Android 11, rilasciato da Google addirittura 3 anni fa, è attualmente la versione più popolare del sistema operativo. Non solo, ma Android 9 Pie di 5 anni fa continua ad alimentare una parte significativa dei dispositivi Android. Ciò evidenzia la sfida dell’adozione delle ultime versioni nel panorama Android.

Android 11 al top: la frammentazione Android è più viva che mai

A differenza di Apple, che produce sia iPhone che iOS, il sistema operativo Android di Google è utilizzato da vari produttori. Ciò si traduce in un programma di aggiornamento sfalsato. Di conseguenza, la versione più recente del sistema operativo Android non è in cima alle classifiche per alcuni mesi (o, come stiamo vedendo, anni).

Secondo gli ultimi dati di distribuzione per aprile 2023, Android 11 è in testa al gruppo con il 23,5% di adozione (in leggero calo rispetto al mese precedente ma comunque Android 11 è di un gradino sopra), seguito da Android 10 al 18,5% e Android 12 al 16,5%. Sorprendentemente, Android 9, rilasciato nel 2018, alimenta ancora oggi il 12,3% dei dispositivi Android in uso.

I dati rivelano anche che le versioni precedenti del sistema operativo Android, come Android 8 Oreo, Android 7 Nougat, Android 6 Marshmallow, Android 5 Lollipop e Android 4.4 KitKat, alimentano ancora una percentuale significativa di dispositivi Android, che vanno dallo 0,6% al 6,7%.

Come sanno bene i possessori di uno smartphone Xiaomi, gli utenti di dispositivi Android non Pixel spesso riscontrano ritardi nella ricezione degli aggiornamenti del sistema operativo, poiché i produttori hanno le proprie tempistiche per l’implementazione degli aggiornamenti. Ciò si traduce in una distribuzione non uniforme delle versioni su dispositivi diversi, con conseguenti discrepanze nelle funzionalità, nelle patch di sicurezza e nell’esperienza utente.

Gli sviluppatori affrontano anche sfide nell’ottimizzare le loro app per varie versioni di Android, richiedendo risorse e sforzi aggiuntivi per garantire compatibilità e prestazioni su diversi dispositivi.

Le Custom ROM arrivano a mettere una toppa

Dove però non arrivano i produttori, arrivano gli sviluppatori indipendenti di Custom ROM. Soprattutto con gli smartphone Xiaomi, il supporto all’ultimissima versione di Android viene rilasciato, in genere, un paio di mesi dopo la pubblicazione del codice AOSP. A questo proposito, se avete ancora uno smartphone con Android 11 o comunque non con l’ultima versione, vi invitiamo a consultare le nostre guide sulla trinità del modding:

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