I colossi cinesi hanno aumentato drasticamente l’import delle apparecchiature di produzione dei chip dal Giappone prima dell’embargo

Da Lorenzo Spada

Nella tentativo di battere le restrizioni commerciali, le importazioni di chip ed equipaggiamento giapponesi delle grandi aziende cinesi di chip hanno registrato un aumento significativo a giugno.

Secondo dati doganali cinesi non pubblici riportati dal portale dell’industria dei chip Ijiwei, le importazioni di attrezzature per la produzione di chip hanno raggiunto l’incredibile cifra di 804 milioni di dollari a giugno, segnando un aumento del 41,6% rispetto al mese precedente. Questo aumento delle importazioni si è verificato nonostante un calo anno su anno del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il picco delle importazioni arriva in risposta alla recente imposizione da parte del Giappone di controlli più severi sull’esportazione di alcuni strumenti avanzati per semiconduttori, entrata in vigore il 30 giugno.

Tra le apparecchiature importate, gli stepper per fotolitografia, utilizzati per la stampa di progetti di chip su wafer, hanno registrato un incredibile tasso di crescita del 137,1%, raggiungendo un valore di 62,4 milioni di dollari. Inoltre, il valore delle maschere e strumenti di incisione introdotte in Giappone è aumentato di un notevole 370,1%, pari a 44,4 milioni di dollari.

Non sappiamo se Xiaomi sia fra le aziende che si sono acaparrate il più possibile prima dell’embargo, anche se ciò è probabile visti gli sforzi di aumentare la propria produzione di chip.

I controlli sulle esportazioni imposti dal Giappone hanno elencato 23 tipi di tecnologia dei semiconduttori che sono ora soggetti a restrizioni dal 23 luglio. Questo elenco include apparecchiature avanzate critiche per la produzione di microchip, come macchine responsabili del deposito di pellicole su wafer di silicio e dispositivi utilizzati per incidere i circuiti microscopici.

Yoshiaki Takayama, analista del Japan Institute for International Affairs di Tokyo, ha spiegato che le misure restrittive messe in atto dal Giappone integrano i controlli sulle esportazioni avviati dagli Stati Uniti. Con solo un numero limitato di aziende in grado di produrre chip all’avanguardia, si prevede che la capacità della Cina ne risentirà seriamente. Non solo l’importazione di modelli avanzati sarà difficile, ma anche la loro produzione locale dovrà affrontare sfide significative.

In risposta a queste restrizioni commerciali, si ipotizza che Pechino possa spostare la sua strategia sui semiconduttori per concentrarsi sulla produzione di semiconduttori di fascia media e bassa invece di perseguire capacità all’avanguardia.

In conclusione, il rapido aumento delle importazioni cinesi di apparecchiature per chip dal Giappone a giugno riflette l’urgenza dei produttori locali che cercano di fare scorta prima che le nuove restrizioni all’esportazione di Tokyo entrino in vigore. Si prevede che queste misure avranno un impatto sull’industria cinese dei semiconduttori e sulla sua capacità di produrre chip, provocando possibili cambiamenti nel loro approccio strategico in futuro.

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