BYD annuncia l’acquisizione di Jabil, consolidando la propria manifattura di microchip

Da Lorenzo Spada

A qualche ora di distanza dall’annuncio di Xpeng della consolidazione con Didi Global, ecco che anche BYD ha fatto una mossa simile, anche se di portata ben più grande.

Con una manovra strategica, BYD è destinata ad acquisire l’attività di produzione di elettronica mobile della società statunitense Jabil Inc. Si prevede che l’accordo, del valore di 2,2 miliardi di dollari, rafforzerà la posizione di BYD Electronic espandendo la sua base di clienti, diversificando il suo portafoglio di prodotti e rafforzando la propria posizione nel settore dei componenti primari dell’elettronica.

L’acquisizione avviene quando BYD mira a sfruttare il fiorente potenziale di crescita del settore tecnologico, in particolare nel regno dell’elettronica mobile. In base all’accordo, la divisione Jabil di Singapore, nota per la sua abilità manifatturiera, rinuncerà alla sua attività mobile in Cina.

Si prevede che la mossa porterà vantaggi reciproci. Per BYD Electronic, l’integrazione dell’attività di produzione di elettronica di Jabil è in linea con la sua strategia volta a rafforzare la propria quota di mercato e la competitività complessiva. Estendendo la propria offerta di prodotti, l’azienda cinese prevede una crescita e uno sviluppo sostenuti. I dettagli dell’acquisizione rimangono confidenziali, come indicato nel documento ufficiale di scambio.

Jabil Inc., d’altro canto, vede l’accordo come un’opportunità per rimodellare il proprio focus sugli investimenti. Una volta concluso con successo l’accordo, il produttore con sede negli Stati Uniti prevede di incanalare le plusvalenze risultanti in vari settori ad alto potenziale. Il CEO Kenny Wilson ha sottolineato che, se l’accordo sarà finalizzato, consentirà alla società di rafforzare la propria struttura di capitale che pone gli azionisti al centro. Ciò include la possibilità di riacquisti incrementali di azioni proprie, riflettendo l’impegno di Jabil nei confronti dei suoi investitori.

In un quadro più generale, questa consolidazione vede la concorrenza di BYD, soprattutto quella del mercato delle auto elettriche, uscirne indeboliti. Di fatto, BYD si è assicurata un’ulteriore capacità manifatturiera in un settore critico come quello dei microchip.

La strada di Xiaomi nel settore automobilistico dunque si fa ancora di più in salita. Ricordiamo che l’azienda ha appena ottenuto l’autorizzazione alla produzione di auto elettriche in Cina, col debutto ufficiale del primo modello che dovrebbe avvenire nel 2024.

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