Come funzionano i sensori di impronte ottici sotto il display?

Da Lorenzo Spada

Nella guida precedente ci siamo soffermati sul funzionamento dei sensori di impronte capacitivi installati sugli smartphone; adesso volgiamo l’attenzione verso i sensori di impronte digitali ottici posizionati sotto i display e scopriamo il perché si tratta essenzialmente di fotocamere.

Il metodo più antico per scansionare le impronte

I sensori di impronte ottici sono il metodo più antico per acquisire e confrontare le impronte digitali. Come suggerisce il nome, questa tecnica si basa sull’acquisizione di un’immagine ottica, essenzialmente una fotografia. Quindi utilizza algoritmi per rilevare modelli unici sulla superficie, come creste e valli, analizzando le aree più chiare e più scure dell’immagine. Proprio come le fotocamere degli smartphone, al variare della risoluzione cambia la qualità del riconoscimento: maggiore è la risoluzione, più dettagli il sensore può discernere sul dito, aumentando il livello di sicurezza.

Tuttavia, questi sensori catturano immagini a contrasto molto più elevato rispetto a una normale fotocamera. Gli scanner ottici hanno in genere un numero molto elevato di diodi per pollice per catturare questi dettagli da vicino. Ovviamente, è molto buio quando il dito è posizionato sullo scanner. Gli scanner, quindi, incorporano array di LED o persino il display del telefono come un flash per illuminare il dito durante la scansione.

Questo è il principale motivo per cui solo i display OLED possono integrare questa tecnologia: essendo in grado di spegnere e accendere i pixel in maniera individuale e non avendo uno strato di polarizzatori come i display LCD, è possibile focalizzare bene la luce sulla parte in cui è presente il sensore.

Sensori di impronte ottici e semi-capacitivi

Il principale svantaggio dei sensori di impronte ottici è che non sono difficili da ingannare. Poiché la tecnologia cattura solo un’immagine 2D, è possibile utilizzare protesi e persino immagini di buona qualità per ingannare questo particolare design. Da solo, questo tipo di sensori di impronte ottici non è davvero abbastanza sicuro per affidargli i tuoi dettagli più sensibili. Pertanto, il settore è passato a soluzioni ibride più sicure.

Con una crescente domanda di sicurezza più rigida, gli smartphone hanno adottato all’unanimità scanner ibridi capacitivi e ottico-capacitivi di qualità superiore. Questi scanner utilizzano i dati delle impronte ottiche, combinati con il rilevamento capacitivo del touchscreen per rilevare la presenza di un dito reale. Il calo dei costi della tecnologia ha reso queste alternative praticabili anche per i prodotti di fascia media.

Con il passaggio ai display a tutto schermo e senza cornici, i sensori di impronte ottici più piccoli stanno tornando in auge. Possono essere incorporati sotto il vetro del display e richiedono un ingombro ridotto. Alcuni modelli sul mercato possono funzionare con successo con meno di 1 mm di vetro e con le dita bagnate, cosa che incasina le alternative capacitive.

via

Condividi questo articolo
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version