Il segreto dello Xiaomi 13 Pro non è solo il sensore Sony IMX989 da 1″ ma anche la fotografia computazionale

Da Lorenzo Spada

Lo Xiaomi 13 Pro si appresta a diventare fra i migliori cameraphone del 2023 grazie non solo al suo sensore Sony IMX989 da 1 pollice ma anche a un sistema di elaborazione dell’immagine all’avanguardia che si basa fortemente sulla fotografia computazionale.

La fotografia computazionale è una tecnica di elaborazione delle immagini che utilizza metodi di elaborazione digitale per creare immagini realistiche a partire da dati grezzi o non elaborati. In pratica, la fotografia computazionale consiste nell’utilizzo di algoritmi di elaborazione delle immagini per generare fotografie realistiche a partire da dati grezzi o non elaborati, come ad esempio quelli raccolti da una fotocamera o da un sensore.

Questa tecnica viene utilizzata in diverse applicazioni, come la creazione di effetti speciali per il cinema, la medicina per la visualizzazione di dati di imaging, e la fotografia aerea per creare modelli 3D di aree geografiche.

La fotografia computazionale sarà sempre più innovativa e avanzata sugli smartphone

Non inventata in nessun modo da Apple, il termine fotografia computazionale è stato reso “conosciuto ai più” grazie a essa. Apple utilizza questa tecnica in diverse applicazioni, come ad esempio nei suoi iPhone per creare immagini ad alta risoluzione e per migliorare le prestazioni della fotocamera. La fotografia computazionale viene utilizzata anche per creare effetti speciali in diverse app e giochi per dispositivi mobili di Apple, così come per creare modelli 3D di edifici e altre strutture per la sua app di mapping, come ad esempio Apple Maps.

Tornando allo Xiaomi 13 Pro, la sua combinazione di sensore ad altissime prestazioni ed elaborazione dell’immagine sfruttando questa tecnica gli permetterà di scattare foto dalla qualità eccezionale e che possono in tutto e per tutto concorrere con quelle delle DLSR e delle mirrorless.

Il tutto non dimenticando che la fotografia computazionale si basa su una serie di algoritmi, per cui può essere modificata e migliorata con i vari aggiornamenti che interesseranno lo smartphone negli anni a venire.

Condividi questo articolo
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version