Gli smartphone Xiaomi con Oreo supporteranno anche il codec LDAC

Da Lorenzo Spada

 

Stando a una nuova indiscrezione trapelata in rete, tutti gli smartphone Xiaomi che hanno a bordo Android 8.0 Oreo, che verranno aggiornati in futuro o che verranno commercializzati già con una build di Oreo potranno supportare il codec LDAC per una riproduzione musicale via Bluetooth ad alta qualità.

Per chi non lo sapesse (Wikipedia):

LDAC è una tecnologia di codifica audio sviluppata da Sony, che consente lo streaming audio su connessioni Bluetooth fino a 990 kbit / s a 24 bit / 96 kHz (chiamato anche audio ad alta risoluzione). Viene utilizzato su vari prodotti Sony, tra cui cuffie, smartphone, lettori multimediali portatili, altoparlanti e home theatre.

LDAC è un codec lossy che impiega uno schema di codifica ibrido per fornire una compressione dei dati più efficiente. Il suo principale concorrente è la tecnologia aptX-HD di Qualcomm. Pur non essendo direttamente concorrenziale in termini di bitrate, AAC è in pratica una tecnologia competitiva per una migliore qualità audio wireless ed è utilizzato da Apple, YouTube e altre aziende.

Al di là della qualità superiore del codec LDAC, la maggior parte delle cuffie wireless non lo supporta. La sua presenza la si trova soprattutto nella fascia alta del mercato.

Per gli ascoltatori di musica regolari, inoltre, nessuna delle specifiche di LDAC è importante. La maggior parte dei file che vengono ascoltati va a un bitrate di 320kbps, come i file mp3. FLAC è dove questa particolare tecnologia risplende però, poiché qualsiasi CD che viene convertito in FLAC probabilmente non supererà i 920kbps. Questa è una grande aggiunta per gli audiofili, ma nessun altro davvero trarrà vantaggi.

È bello comunque vedere Xiaomi estrarre funzionalità dal codice AOSP (Google ha introdotto il supporto LDAC proprio con Oreo) e portarle nella propria versione personalizzata di sistema operativo Android. A ogni modo, sulla tempistica di questo eventuale supporto non abbiamo ancora alcuna informazione.

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