Lo Xiaomi Redmi Note 3 Pro sarà aggiornato a Marshmalow

Da Redazione

Se state cercando il device con il perfetto connubio tra specifiche tecniche, qualità costruttiva, performance e prezzo vi consiglio vivacissimamente di optare per lo smartphone Xiaomi più venduto dal suo lancio ufficiale, ossia il Redmi Note 3. Dotato anche di una variante Pro, questo dispositivo è stato definito dall’IDC lo smartphone con il maggior numero di vendite online in assoluto nella storia del mercato indiano con oltre 1,75 milioni di unità spedite in soli 5 mesi | Nuovo record di vendite per il Redmi Note 3 in India |.

Anche se nella scorsa giornata è stata presentata la sua nuova generazione, il Redmi Note 3 rappresenta il giusto equilibrio tra la fascia top e quella bassa dei dispositivi Xiaomi, possedendo ancora oggi tutte le carte in regola per risultare uno smartphone che non vi possa deludere. Per i più pignoli, l’unico vincolo sembra essere la base Android che resta ferma alla versione 5.1.1 Lollipop ma dopo oggi non sarà più così, in quanto sono ufficialmente iniziati i lavori per portare Android 6.0.1 Marshmallow insieme alla MIUI 8 su questo device.

Certo, non sarà Android 7.0 Nougat ma è pur sempre un’importante passo in avanti per un dispositivo Xiaomi che non appartiene alla fascia top, in quanto sono veramente pochi i dispositivi che riescono a ricevere un aggiornamento della base Android e la maggior parte sono per l’appunto flagship (o ex). Tuttavia, c’è una piccola considerazione da fare che a molti di voi sicuramente non piacerà e più nello specifico per i possessori della versione con processore MediaTek. Infatti, attualmente soltanto la versione Pro (per intenderci, quella con lo Snapdragon 650) sarà aggiornata ad Android 6.0.1 Marshmallow, mentre resta incerta la sorte della versione con l’Helio X10. Non aggiornare anche quest’ultima versione potrebbe creare molti malcontenti visto che essa è per l’appunto la versione più venduta tra le due, soprattutto nel continente Asiatico, oltre al fatto che potrebbe indurre gli utenti a non acquistare più un dispositivo con processore MediaTek (per esempio, il Redmi Pro).

Noi crediamo che Xiaomi non commetterà un’errore di questo genere, soprattutto perché ci tiene molto al mercato indiano e a tutti i suoi Mi Fans, pertanto farà di tutto per portare Android 6.0.1 Marshmallow anche sulla versione con processore MediaTek. Tuttavia, se così non fosse, la colpa non sarà di certo della società quanto piuttosto del fornitore del processore stesso, visto che non è solita rilasciare i codici sorgente dei suoi processori, impedendo con ciò sia la disponibilità di custom ROM sia il porting di una versione superiore di Android (cosa che Qualcomm non fa e questo ne è il risultato).

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