Xiaomi, Android 13, la MIUI 14 e il possibile uso degli aggiornamenti A/B virtuali

Da Lorenzo Spada

Xiaomi ha già ribadito che la MIUI 14 sarà una ROM molto snella e scattante su ogni hardware. Parte di tale traguardo è stato raggiunto grazie al sistema operativo Android 13, grazie al quale è stato possibile implementare alcune nuove funzioni. Non ne siamo ancora certi ma è probabile che la MIUI 14 basata su Android 13, la cui presentazione era fissata per oggi ma è stata rimandata, introduca gli aggiornamenti A/B virtuali.

Gli aggiornamenti A/B sono stati introdotti da Google con Android 7.0 Nougat e permettono di installare un aggiornamento in una partizione secondaria e senza la necessità di interrompere l’uso dello smartphone: una volta riavviato, il boot avviene dalla partizione secondaria e viene quindi usato l’ultima build installata.

Non tutti però hanno deciso di utilizzare gli aggiornamenti A/B (Samsung in primis), così Google ha cercato di venire incontro ai produttori introducendo gli aggiornamenti A/B virtuali. In questo caso, non è necessario avere due partizioni fisiche nella memoria flash ma tutto viene gestito da Android (11.0 e successivi).

Gli aggiornamenti A/B virtuali non sono dunque una novità ma fino a ora i produttori non hanno avuto alcun obbligo di implementarli. Ma con Android 13 questo cambia. Ed è qui che entra in gioco la MIUI 14 basata su Android 13.

Con il nuovo sistema di partizione, il sistema del dispositivo occuperà meno spazio, i pacchetti OTA avranno dimensioni inferiori e verranno decompressi anche il 30% più velocemente. Ciò significa aggiornamenti di sistema più rapidi.

Uno dei vantaggi più importanti di questo approccio è la possibilità di eseguire il rollback degli aggiornamenti A/B virtuali nel caso in cui il nuovo sistema operativo non si avvia. In tal caso, essendoci l’altra partizione di boot (non viene cancellata dopo l’installazione della nuova build nell’altra partizione) i dispositivi tornano automaticamente alla versione precedente.

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