OPPO interrompe lo sviluppo dei chip MariSilicon: Xiaomi e i suoi Surge vedranno la stessa fine?

Da Lorenzo Spada

OPPO ha chiuso definitivamente la sussidiaria Zeku che si occupava dello sviluppo dei chip personalizzati MariSilicon.

Il motivo per cui così esistono tanti produttori di smartphone è essenzialmente l’accerchiamento dello sviluppo hardware e software nelle mani di pochissime aziende. Mentre il software (Android) è gestito da Google, la maggior parte dei migliori smartphone Android utilizza un chip Qualcomm o MediaTek. Ma occasionalmente, un produttore di Android sviluppa un proprio chip personalizzato per offrire prestazioni di imaging, AI o ML migliorate sui suoi telefoni.

OPPO, ad esempio, ha presentato il suo chip di imaging neurale MariSilicon X personalizzato lo scorso anno con la serie Find X5. Lo stesso ISP ha il compito all’interno di Find X6 Pro di elaborare le foto scattate dalla fotocamera Sony IMX989 da 1 pollice. Purtroppo, la società ha chiuso bruscamente la sua filiale di progettazione di chip, Zeku, segnando la fine della strada per i suoi sforzi di chip MariSilicon.

Secondo quanto riferito, OPPO ha dato ai dipendenti della filiale meno di un giorno di preavviso sulla chiusura secondo South China Morning Post, i quali sono rimasti scioccati da questa mossa.

Oltre all’ISP MariSilicon X, che si trova all’interno di alcuni telefoni a marchio Find e Reno, Zeku ha progettato il SoC audio Bluetooth MariSilicon Y di Oppo, che è stato presentato nel dicembre 2022. La filiale per la progettazione di chip è stata fondata nel 2019.

Le incertezze del mercato alla base dello STOp ai progetti MariSilicon

La scelta chiaramente è legata a un poco successo dell’iniziativa rispetto ai costi di sviluppo sostenuti. L’industria degli smartphone è in difficoltà, con il mercato che si è ridotto del 12% nel primo trimestre del 2023 a causa di un rallentamento della domanda dei consumatori. Le vendite dovrebbero diminuire ulteriormente nel trimestre in corso, con una probabile ripresa nel terzo o quarto trimestre dell’anno.

Ma viene naturale chiedersi se anche altri produttori, come Xiaomi e i suoi chip Surge ad esempio, non seguiranno la stessa strada “soccombendo” allo stradominio delle soluzioni Qualcomm e Mediatek.

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