Recensione dello Xiaomi Redmi Note 3 Pro

Da Redazione

Come spesso avviene, Xiaomi è solita proporre più varianti di un proprio smartphone, tra cui anche versioni potenziate. Questo è il caso dello Xiaomi Redmi Note 3 che, a pochi mesi dalla sua presentazione, ha subito un aggiornamento hardware, dando vita allo Xiaomi Redmi Note 3 Pro | Xiaomi Redmi Note 3 Pro presentato ufficialmente |. Quest’oggi faremo una recensione di quest’ultimo, effettuando un rapido confronto con la sua versione “base” | Xiaomi Redmi Note 3 e Xiaomi Mi Pad 2 presentati ufficialmente |, così da poter avere un’idea chiara su quale versione scegliere.

Prima di iniziare, vi ricordiamo che una tra le differenze principali che differenzia queste due versioni riguarda il processore che viene montato. Infatti, nella versione “base” troviamo un MediaTek Helio X10 mentre nella versione “Pro” troviamo lo Snapdragon 650 | Xiaomi Redmi Note 3 o Pro: quale scegliere? |.

Per quanto riguarda il packaging e l’estetica, non c’è nessun tipo di differenza (non compare nemmeno la denominazione “Pro”), quindi troviamo:

  • Xiaomi Redmi Note 3 Pro (naturalmente)
  • Guide rapide (in cinese)
  • Tool per estrarre lo slot per le due SIM/SIM e micro-SD (novità)
  • Caricabatteria da parete con uscita a 5V e 2A
  • Cavo USB

Le vere differenze le ritroviamo all’interno del device stesso, ossia a livello hardware:

Quindi, tralasciando il netto vantaggio prestazionale dello Snapdragon 650 rispetto al MediaTek Helio X10 visto già nel nostro precedente articolo (visibile qui), il device non presenta il minimo segno di lag o calo di frame rate in giochi eleborati come Asphalt 8 (con i dettagli impostati al massimo) e Mortal Kombat e, soprattutto, nell’uso quotidiano. Inoltre, il device sotto sforzo non scalda, soprattutto se si considera che dispone di una cover posteriore il metallo.

La fotocamera rappresenta un altro punto di forza della versione Pro, in quanto (insieme al processore che dispone di un chip di elaborazione grafico avanzato) permette la cattura di foto molto dettagliate, con rapidità elevata (messa a fuoco in 0,1s) grazie al PDAF (Phase Detection Auto Focus). Ecco alcuni scatti in HDR ripresi, rispettivamente, in condizioni di: buona luminosità, scarsa luminosità e macro.

Anche se possiedono la stessa batteria con identico amperaggio, la durata della batteria è superiore nella versione Pro rispetto alla versione “base”, in quanto lo Snapdragon 650 ha un consumo energetico nettamente minore e prestazione molto migliori rispetto al MediaTek Helio X10! Infatti, a detta dell’utente che ha eseguito i vari test, lo smartphone arriva senza problemi a sera con un utilizzo molto pesante, raggiungendo la bellezza di circa 12 ore di schermo acceso su circa 15 ore di telefono attivo e Wi-Fi sempre acceso.

Mentre, sotto rete 4G, è riuscito a coprire 8 ore di schermo acceso rispetto allo Xiaomi Mi 4 che ne fa meno di 3. L’audio è molto buono rispetto alla versione “base” sia dallo speaker principale posteriore sia dalla capsula auricolare, con un suono più chiaro e pulito. Inoltre, dobbiamo considerare che la versione Pro dispone anche della funzione VoLTE (Voice over LTE), ossia la possibilità di effettuare chiamate vocali tramite connessione 4G, cosa che la versione “base” ne è sprovvista. Infine, la versione Pro monta già al lancio la MIUI v7.1 con Android 5.1.1 Lollipop mentre la versione “base” attualmente dispone della stessa versione della MIUI ma è ferma ancora ad Android 5.0.2 Lollipop.

In conclusione, questa versione Pro non ha nessun punto debole e per essere un medio di gamma non se la cava affatto male. Unico neo, se così vogliamo considerarlo, è il prezzo che, per forza di cose, va ad aumentare (i prezzi variano in base alle versioni che si vogliono paragonare) ma che comunque restano davvero molto competitivi rispetto alla concorrenza (con lo stesso hardware).

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