Ecco perché Redmi K40 ha un sensore di impronte sotto il tasto di accensione e non sotto il display

Da Lorenzo Spada

La tendenza negli ultimi anni è quella di realizzare smartphone che abbiano la superficie superiore quanto più possibile coperta dal display. L’eliminazione del tasto home centrale è stato il primo passo e la riduzione delle cornici il secondo. Ciò ha comportato trovare un nuovo posto per integrare il sensore di impronte: molti lo hanno posto inizialmente sulla scocca posteriore per poi “guardare al futuro” ed equipaggiare modelli ottici da integrare sotto il display mentre altri hanno scelto di usare quelli capacitivi ma integrati sotto il tasto di accensione sul lato. Seppur Xiaomi e Redmi abbiano optato nella maggior parte dei casi col sensore ottico sotto il display, con la serie Redmi K40 si è scelta la soluzione di un sensore di impronte capacitivo sotto il tasto di accensione.

Questa decisione ha lasciato molti spiazzati inizialmente anche se dobbiamo dire che le soluzioni capacitive, oltre a essere più veloci nel riconoscimento dell’impronta, sono anche più sicure rispetto alle soluzioni ottiche (le cose si ribaltano quando si parla dei sensori a ultrasuoni).

Cercando di spiegare la propria scelta ai Mi Fan, Redmi ha indicato che lo scanner laterale conserva il vantaggio di uno sblocco rapido e preciso pur non rovinando l’aspetto estetico del dispositivo.

Siamo d’accordo sulla parte della sicurezza ma non vediamo come l’uso di un sensore di impronte ottico sotto il display potrebbe rovinare l’aspetto estetico dello smartphone.

Ad ogni modo, ci sentiamo di condividere la scelta fatta per il Redmi K40 con il sensore di impronte tranne che per un dettaglio che potrebbe risultare decisivo: di solito gli smartphone con i sensori capacitivi hanno i tasti di accensione piatti per aumentare la superficie di contatto mentre nella linea Redmi K40 il pulsante mantiene la sua forma curva.

Ricordiamo che seppur il Redmi K40 Pro non arriverà mai in Italia in quanto è esclusivo per la Cina, lo stesso modello arriverà con il nome POCO F3 e quest’ultimo è stato già certificato.

Via

Condividi questo articolo
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version