Avviata la produzione di massa del primo lettore di impronte digitale “full screen” per schermi LCD

Da Lorenzo Spada

Non è un segreto che i sensori di impronte digitali sotto lo schermo stanno guadagnando popolarità sempre più rapidamente, sostituendo quelli capacitivi non solo negli smartphone top di gamma ma anche nel segmento di fascia media. L’unico limite attualmente lo si ha nella tecnologia OLED necessaria affinché il sensore funzioni ma, stando a quanto dichiarato dall’azienda cinese Tianma, la produzione di massa del primo sensore di impronte “full screen” per display LCD è iniziata.

Chiamata TFP (TED Finger Print), questa tecnologia promette (almeno a detta dell’azienda responsabile) un riconoscimento dell’impronta digitale lungo tuta l’area del display. Ciò significa che in qualsiasi punto dello schermo si tocchi, il riconoscimento avrebbe luogo.

Al di là della comodità intrinseca nel non dover cercare la posizione esatta sullo schermo per avviare il riconoscimento (cosa che la MIUI rende molto semplice e la nuova MIUI 12.1 lo farà ancora di più), un altro importante sviluppo è la possibilità di una maggiore integrazione col sistema operativo Android. Ad esempio, il launcher potrebbe mostrare determinate app che abbiamo deciso di proteggere dietro un’autenticazione biometrica con un lucchetto di sopra e, tappando (e quindi avviando il riconoscimento), aprirle direttamente. In questo modo si eliminerebbe la necessità di inserire una password oppure di far apparire una seconda schermata per l’autenticazione biometrica.

Secondo i rappresentanti di Tianma, la tecnologia è ora pronta per la produzione di massa, con la società che ha iniziato a inviare dei campioni del sensore a diverse aziende interessate. Secondo precedenti report provenienti dalla Cina, TCL ha sviluppato un sensore di impronte digitali su schermo LCD a punto singolo, mentre Xiaomi/Redmi potrebbe essere fra i primi a presentare uno smartphone con la tecnologia di Tianma, anche se i primi modelli potrebbero non debuttare prima del 2021.

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