La dirigente Sun Changxu di Xiaomi difende i risultati dei test DxOMark

Da Lorenzo Spada

Contro tutte le probabilità, DxOMark continua a crescere come uno dei più stimati punti di riferimento e autorità quando si tratta di valutare le fotocamere degli smartphone di punta. Ma non tutti gli OEM sono soddisfatti del lavoro svolto da DxOMark.

Il vicepresidente di OPPO, Brian Shen, ha recentemente messo in discussione l’importanza dei benchmark DxOMark nel mercato degli smartphone di oggi. In un post su Weibo, ha messo in discussione la logica alla base della “messa a punto” di ogni fotocamera per smartphone con uno standard particolare. A suo parere, non c’e bisogno di fissare uno standard specifico quando si tratta di fotocamere per smartphone.

Anche Sun Changxu di Xiaomi, che è anche un analista di mercato, ha contribuito al dibattito. Il suo post però ha contrastato tale opinione, affermando che i test benchmark delle fotocamere fatti da DxOMark hanno senso.

Ha evocato il fatto che la redazione ha standard di test severi per vari indicatori globali. Ha rivelato che, oltre al test tradizionale, l’azienda DxOMark ha anche dei laboratori di simulazione che aiutano le aziende di telefonia mobile a eseguire test sullo sviluppo.

Sun Changxu ha paragonato il punto di riferimento DxOMark a uno studente che si sottopone a un esame di ammissione all’università, ma si vanta di essere in grado di ottenere il punteggio migliore. Il test DxOMark è come un esame di ammissione all’università che mostra quanto è bravo uno studente in diverse materie.

Al di là di questa battaglia di opinioni fra Xiaomi e Oppo, è innegabile il fatto che i risultati della redazione spesse volte vanno in contrasto con i risultati riscontrati dai vari recensori in giro per il mondo.

Al momento Xiaomi ha una posizione di tutto rispetto con il suo Mi 9 che, grazie a 107 punti, ha conquistato la prima posizione assoluta per la fotocamera anteriore e la quarta posizione assoluta in quella generale.

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