Tesla fa causa a un’azienda di proprietà di Xiaomi per furto di segreti industriali

Da Lorenzo Spada

La concorrenza nel mercato delle auto elettriche si sta surriscaldando. Nel mercato guidato da Tesla e BYD, i produttori competono ferocemente per offrire tecnologie migliori a prezzi più convenienti. Tuttavia, sembra che questa competizione non stia andando così bene. Tesla China ha citato in giudizio una società cinese, Bingling Intelligent Technology, per presunta violazione dei suoi segreti industriali. Inoltre, si è scoperto che l’azienda che avrebbe rubato i segreti di Tesla è di proprietà di Xiaomi.

Tesla China ha citato in giudizio Bingling Intelligent Technology per presunta violazione dei suoi segreti tecnologici. La causa è stata depositata presso il Tribunale per la proprietà intellettuale di Shanghai e il processo avrà inizio il 10 ottobre. Anche se lo spionaggio aziendale non è una novità, non ci sono grandi novità, giusto?

Sbagliato… Bingling Intelligent Technology è un progettista di chip e produttore di componenti per auto con sede a Changzhou e la maggioranza è di proprietà di Xiaomi.

Tesla ha accusato Bingling Intelligent Technology di aver rubato i suoi segreti commerciali relativi allo sviluppo e alla produzione di sensori e componenti automobilistici. L’azienda chiede un risarcimento danni e un’ingiunzione per impedire a Bingling Intelligent Technology di utilizzare la sua tecnologia. La tempistica di questa situazione è davvero particolare, dal momento che Xiaomi sta sviluppando da tempo un proprio veicolo elettrico, il che potrebbe fornire un motivo per il presunto furto.

Tuttavia, queste non sono prove sufficienti per accusare qualcuno. Pertanto, è meglio considerare Xiaomi innocente fino alla conclusione del caso giudiziario.

Tesla è stato un critico vocale del furto di proprietà intellettuale in Cina. Nel 2019, la società ha citato in giudizio la startup cinese di veicoli elettrici Xpeng Motors per presunto furto di segreti commerciali. Il caso è stato risolto nel 2020, con Xpeng che ha accettato di pagare a Tesla una somma non rivelata.

Resta da vedere se il caso contro Bingling Intelligent Technology sarà risolto in modo simile.

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