Seppur non viene quasi mai menzionata, TSMC è la principale fab che realizza i chip più avanzati presenti sugli smartphone. Qualcomm e Mediatek sono infatti delle aziende denominate “fabless”, ovvero sviluppano i design dei propri chip ma non hanno mezzi per produrli (a differenza di Intel che fa sia la progettazione che la produzione). Per ciò si affidano a delle fab specializzate e TSMC è la più importante.
Con sede a Taiwan, TSMC sta valutando la possibilità di costruire il suo primo stabilimento europeo a Dresda, in Germania. L’impianto, che potrebbe iniziare la costruzione nel 2024, soddisferebbe la crescente domanda di chip prodotti localmente dall’industria automobilistica europea. Un team di alti dirigenti di TSMC visiterà la Germania nel nuovo anno per discutere del sostegno del governo e della capacità della catena di fornitura locale di soddisfare le esigenze dell’azienda. Una decisione definitiva sull’opportunità di investire miliardi di dollari nell’impianto verrà presa subito dopo la visita.
TSMC è in trattative con diversi fornitori di materiali e attrezzature per determinare se possono investire nell’impianto di chip proposto dall’azienda a Dresda, in Germania. Se l’impianto sarà costruito, si concentrerà sulla produzione di chip a 22 nanometri e 28 nanometri (i più economici al momento) utilizzando oltre 50 tipi di apparecchiature e più di 2.000 materiali, come prodotti chimici e gas industriali.
Queste tecnologie di chip saranno simili a quelle che TSMC intende realizzare in una fabbrica in Giappone con Sony. I nanometri si riferiscono alla dimensione dei transistor su un chip, con nanometri più piccoli che indicano semiconduttori più avanzati e potenti. Mentre i produttori di chip globali come Intel e Samsung espandono la loro capacità, TSMC sta valutando la possibilità di entrare nel mercato europeo.
I tre maggiori produttori di chip al mondo si sono impegnati a investire almeno 380 miliardi di dollari nel prossimo decennio per costruire nuovi stabilimenti a Taiwan, Corea del Sud, Stati Uniti, Giappone, Germania, Irlanda e Israele. Il Chips Act, approvato dal Congresso negli Stati Uniti lo scorso anno, ha attratto circa 200 miliardi di dollari di investimenti privati nella capacità di produzione di chip del paese, secondo la Semiconductor Industry Association.
La rapida espansione dell’industria dei semiconduttori ha sollevato timori che potrebbe esserci un eccesso di offerta di chip se l’economia globale dovesse subire un rallentamento significativo.
La decisione della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) di costruire uno stabilimento a Dresda sarebbe vantaggiosa per l’Unione Europea, che sta cercando di ridurre la sua dipendenza dall’importazione di semiconduttori dall’Asia. L’UE ha approvato 43 miliardi di euro di sussidi nel 2021 per incoraggiare i produttori di chip a stabilirsi in Europa.